I laboratori dei
Musei Vaticani restaureranno gratuitamente alcune opere d’arte
dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia ferite dai terremoti che dal 24 agosto
scorso hanno sconvolto la vita di moltissime persone in Valnerina e nella Valle
spoletina. Per questo motivo, la mattina di mercoledì 25 gennaio la nuova
direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta, accompagnata da mons. Paolo
Nicolini delegato per i settori amministrativo-gestionali e da due restauratori,
si è recata presso il deposito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
a S. Chiodo di Spoleto dove sono ricoverate le opere prelevate dalle varie
chiese e dai musei delle zone colpite dal sisma. È stata accolta dalla Soprintendente
per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli e
dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Insieme, hanno scelto
otto pezzi - tra cui il crocefisso della chiesa di Castelluccio e il pinnacolo
con la croce della Basilica di S. Benedetto – che, una volta recuperati al loro
antico splendore, andranno a comporre presso la Rocca Albornoziana di Spoleto
una mostra con altri pezzi d’arte terremotati e restaurati dall’Istituto
centrale di Roma e dall’Opificio delle pietre dure di Firenze. Questa
esposizione è un segno di speranza importante: accanto alle persone, che
gradualmente stanno cercando di tornare ad una vita più o meno normale, anche i
tesori della fede “rinascono”.
«Queste opere –
rassicura l’arcivescovo Renato Boccardo – torneranno nelle chiese per le quali
furono commissionate non appena queste ultime saranno ricostruite/restaurate e
messe in sicurezza. Nessuno ha interesse che questi gioielli della fede e
dell’arte rimangano chiusi in un deposito». I vertici dei Musei Vaticani, della
Soprintendenza e dell’Archidiocesi si sono accordati che le opere scelte
saranno trasferite in Vaticano i primi giorni di febbraio, ad eccezione del
pinnacolo della Basilica di S. Benedetto che già si trova nello Stato
Pontificio: era, infatti, esposto accanto al presepe in Piazza S. Pietro
durante il periodo natalizio.
«Vorrei ancora una volta – afferma l’Arcivescovo – ringraziare Papa
Francesco e, insieme a lui, il Presidente del Governatorato dello Stato della
Città del Vaticano card. Giuseppe Bertello che hanno autorizzato l’impegno dei
Musei in questa grande opera». Impegno comunque che andrà ben aldilà
dell’immediato restauro di queste otto opere per la mostra alla Rocca
Albornoziana: già c’è un accordo con l’arcivescovo Boccardo e la sovrintendete Mercalli
per il restauro del Cristo di Nicola d’Ulisse dell’Abbazia di S. Eutizio in
Preci, ora esposto a Siena nella mostra “La
bellezza ferita”. Diversi pezzi di questa opera furono prelevati proprio
dai restauratori dei Musei Vaticani lo scorso mese di novembre: «Per essa –
affermano – sentiamo un “affetto” particolare».
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