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  26/01/2017 18:48


I Vescovi dell'Umbria dispongono che domenica 29 gennaio 2017 nelle chiese della regione, parrocchie, rettorie, oratori, cappelle ci si unisca alla preghiera corale, secondo quanto previsto nel Messale Romano, che invochi da Dio creatore dell'universo e datore di ogni bene il cessare dei terremoti e un tempo di serenità per tanti fratelli e sorelle provati dalle forze della natura.



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I vescovi dell’Umbria, a seguito della difficile situazione creata dal protrarsi del terremoto che tormenta la nostra regione, specialmente la Valnerina, sollecitano la solidarietà e invitano da unirsi nella preghiera per le popolazioni colpite dal terremoto in tutte le Messe celebrate domenica 29 gennaio 2017, tutte le comunità unite in una preghiera corale che invochi da Dio creatore dell'universo e datore di ogni bene il cessare dei terremoti e un tempo di serenità per tanti fratelli e sorelle provati dalle forze della natura.  Attraverso una notificazione ufficiale è stato disposto che nelle chiese della regione (parrocchie, rettorie, oratori, cappelle) sia recitata nella colletta, che riassume il significato della celebrazione e che raccoglie le preghiere e i desideri di tutti i fedeli, l’orazione “in tempo di terremoto” secondo quanto previsto nel Messale Romano. I vescovi indicano inoltre, che nell'introduzione alla celebrazione o nell'omelia si spieghi ai fedeli la circostanza e che sia inserita nella preghiera dei fedeli la seguente invocazione:  “Signore, fortezza di chi spera in te, guarda con amore ai territori colpiti dal terremoto: consola e rianima le popolazioni, guarisci le ferite del corpo e dell'anima, dona unità e concordia alle famiglie e ai paesi, rendi solleciti e determinati quanti sono responsabili della ricostruzione, fa' che tutti insieme impegniamo "le mani e il cuore" per far rifiorire la nostra terra. Preghiamo”. 

Già in varie diocesi, in modi diversi, si è pregato e si pregherà per implorare la misericordia e la provvidenza di Dio perché venga in soccorso a quelle popolazioni e doni loro consolazione, sicurezza e speranza. 




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