In
occasione del primo centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima (1917-
2017) e delle celebrazioni in onore del venerabile Giunio Tinarelli per il 61esimo
anniversario della morte, avvenuta il 14 gennaio 1956, giungerà in diocesi la
statua pellegrina della Madonna di Fatima che sosterà dal 12 al 15 gennaio a
Terni, in un pellegrinaggio mariano attraverso monasteri, carcere, luoghi di
cura e ricovero, per concludersi in Cattedrale a Terni domenica 15 gennaio alle
ore 16 con la solenne celebrazione presieduta da mons. Giuseppe Piemontese
vescovo di Terni-Narni-Amelia. Un
avvenimento, promosso dalla Diocesi, dall’Unitalsi, dal centro Volontari della
Sofferenza e dall’ufficio per la pastorale della Salute, che rinnova la devozione
alla Madonna che ha avuto un ruolo privilegiato nella spiritualità di Giunio Tinarelli,
il quale trovava il suo paradiso nell'andare pellegrino nei santuari
mariani. Una
missione mariana caratterizzata cinque giorni di preghiera e di riflessione
alla luce dell’esperienza di vita di Tinarelli, giovane operaio delle
acciaierie ternane che, seppur segnato da enormi sofferenza fisiche, ha
dedicato la sua breve vita all’apostolato con le persone ammalate, ridando,
inoltre, vita, nel 1948, alla sottosezione Unitalsi di Terni. Il
pellegrinaggio avrà inizio giovedì 12 gennaio con l’arrivo a Terni dell’effige
della Madonna di Fatima che sarà alle 10.30 in carcere e alle 15 al Monastero
delle Carmelitane di Macchia di Bussone. Venerdì 13
gennaio alle ore 10 la visita centro geriatrico di Collerolletta e nel
pomeriggio l’arrivo in Cattedrale dove sarà possibile venerare la Madonna per
l’intera giornata, preghiera che si concluderà alle 20.45 con la catechesi del
cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e con
il concerto della pianista Cristiana Pegoraro.
Sabato 14 gennaio la statua della Madonna di Fatima sarà in ospedale a Terni
per la preghiera con malati e personale sanitario. Nel pomeriggio il rientro in
Cattedrale per la celebrazione comunitaria della penitenza, la recita del
Rosario meditato da gruppi e associazioni Mariane. Alle 17.30 la Santa messa
nell’anniversario della morte del venerabile Giunto Tinarelli. Domenica
15 gennaio ore 10 ci sarà la commemorazione Giunio Tinarelli presso il Museo
diocesano con la partecipazione del Centro Volontari della Sofferenza, alle ore
16 la solenne concelebrazione presieduta da mons. Giuseppe Piemontese. Alle ore
20 la partenza della statua della Madonna per la Chiesa Parrocchiale di Giove. Giunio
Tinarelli nasce a
Terni il 27 maggio del 1912. Precocemente inserito nel mondo del lavoro a causa
delle non brillanti condizioni economiche della famiglia, Giunio a 12 anni
inizia a lavorare presso una tipografia. Più tardi fu assunto negli
stabilimenti delle Acciaierie di Terni. Nel 1937 fu costretto ad abbandonare il
lavoro. Erano i prodromi di quella terribile malattia che inchioderà Giunio per
18 anni nel letto: la poliartrite anchilosante e deformante. La malattia ha un
andamento progressivo e, nel 1940, anche le braccia perdono la loro funzione
costringendo Giunio all’immobilità assoluta. La vicinanza di mons. Giuseppe
Lombardi, fondatore dell’Oratorio di San Gabriele di cui Giunio fu socio
attivissimo e animatore, riuscì a lenire l’enorme sofferenza. Con l’aiuto di
Dio e con il fermo proposito di valorizzare al massimo questa sua dolorosa
condizione esistenziale, Giunio Tinarelli inizia la sua attività di “apostolo
dei malati”. Nel 1948
ridà vita alla Sottosezione UNITALSI di Terni e organizza un pellegrinaggio a
Loreto, quindi a Lourdes. Nonostante la terribile malattia, Giunio si impegna
fortemente nella vita cristiana e diventa un punto di riferimento per la
città, proprio per la sua capacità di consolare gli altri e sostenere le
sofferenze del prossimo con la parola, il sorriso, la fede. Nel marzo 1953
viene nominato responsabile per il settore maschile dei Silenziosi Operai della
Croce e nel settembre dello stesso anno, per la prima volta chiede, per
“obbedienza”, la grazia della guarigione nella nascente casa per gli Esercizi
Spirituali dei SOdC “Cuore Immacolato di Maria” di Re, vicino a Verbania. Ma le
condizioni fisiche, pian piano iniziano a scadere sempre di più, costringendo
Giunio a ridurre drasticamente il suo impegno apostolico con i sofferenti. Il
14 gennaio 1956, Giunio muore a 44 anni, dopo 18 anni di immobilità e di
sofferenze inaudite che, tuttavia, non hanno impedito alle opere di Dio di
compiersi in terra.
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