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  11/01/2017 13:05


Terni: pellegrinaggio della statua della Madonna di Fatima in occasione delle celebrazioni per il centenario delle apparizioni e per la commemorazione del venerabile Giunio Tinarelli



In occasione del primo centenario delle apparizioni della Madonna a Fatima (1917- 2017) e delle celebrazioni in onore del venerabile Giunio Tinarelli per il 61esimo anniversario della morte, avvenuta il 14 gennaio 1956, giungerà in diocesi la statua pellegrina della Madonna di Fatima che sosterà dal 12 al 15 gennaio a Terni, in un pellegrinaggio mariano attraverso monasteri, carcere, luoghi di cura e ricovero, per concludersi in Cattedrale a Terni domenica 15 gennaio alle ore 16 con la solenne celebrazione presieduta da mons. Giuseppe Piemontese vescovo di Terni-Narni-Amelia.

Un avvenimento, promosso dalla Diocesi, dall’Unitalsi, dal centro Volontari della Sofferenza e dall’ufficio per la pastorale della Salute, che rinnova la devozione alla Madonna che ha avuto un ruolo privilegiato nella spiritualità di Giunio Tinarelli, il quale trovava il suo paradiso nell'andare pellegrino nei santuari mariani. 

Una missione mariana caratterizzata cinque giorni di preghiera e di riflessione alla luce dell’esperienza di vita di Tinarelli, giovane operaio delle acciaierie ternane che, seppur segnato da enormi sofferenza fisiche, ha dedicato la sua breve vita all’apostolato con le persone ammalate, ridando, inoltre, vita, nel 1948, alla sottosezione Unitalsi di Terni.

Il pellegrinaggio avrà inizio giovedì 12 gennaio con l’arrivo a Terni dell’effige della Madonna di Fatima che sarà alle 10.30 in carcere e alle 15 al Monastero delle Carmelitane di Macchia di Bussone.

Venerdì 13 gennaio alle ore 10 la visita centro geriatrico di Collerolletta e nel pomeriggio l’arrivo in Cattedrale dove sarà possibile venerare la Madonna per l’intera giornata, preghiera che si concluderà alle 20.45 con la catechesi del cardinale Gualtiero Bassetti arcivescovo di Perugia – Città della Pieve e con il concerto della pianista Cristiana Pegoraro.
Sabato 14 gennaio la statua della Madonna di Fatima sarà in ospedale a Terni per la preghiera con malati e personale sanitario. Nel pomeriggio il rientro in Cattedrale per la celebrazione comunitaria della penitenza, la recita del Rosario meditato da gruppi e associazioni Mariane. Alle 17.30 la Santa messa nell’anniversario della morte del venerabile Giunto Tinarelli.

Domenica 15 gennaio ore 10 ci sarà la commemorazione Giunio Tinarelli presso il Museo diocesano con la partecipazione del Centro Volontari della Sofferenza, alle ore 16 la solenne concelebrazione presieduta da mons. Giuseppe Piemontese. Alle ore 20 la partenza della statua della Madonna per la Chiesa Parrocchiale di Giove.

 

Giunio Tinarelli

nasce a Terni il 27 maggio del 1912. Precocemente inserito nel mondo del lavoro a causa delle non brillanti condizioni economiche della famiglia, Giunio a 12 anni inizia a lavorare presso una tipografia. Più tardi fu assunto negli stabilimenti delle Acciaierie di Terni. Nel 1937 fu costretto ad abbandonare il lavoro. Erano i prodromi di quella terribile malattia che inchioderà Giunio per 18 anni nel letto: la poliartrite anchilosante e deformante. La malattia ha un andamento progressivo e, nel 1940, anche le braccia perdono la loro funzione costringendo Giunio all’immobilità assoluta. La vicinanza di mons. Giuseppe Lombardi, fondatore dell’Oratorio di San Gabriele di cui Giunio fu socio attivissimo e animatore, riuscì a lenire l’enorme sofferenza. Con l’aiuto di Dio e con il fermo proposito di valorizzare al massimo questa sua dolorosa condizione esistenziale, Giunio Tinarelli inizia la sua attività di “apostolo dei malati”.

Nel 1948 ridà vita alla Sottosezione UNITALSI di Terni e organizza un pellegrinaggio a Loreto, quindi a Lourdes. Nonostante la terribile malattia, Giunio si impegna fortemente nella vita cristiana e diventa un punto di riferimento per la città, proprio per la sua capacità di consolare gli altri e sostenere le sofferenze del prossimo con la parola, il sorriso, la fede. Nel marzo 1953 viene nominato responsabile per il settore maschile dei Silenziosi Operai della Croce e nel settembre dello stesso anno, per la prima volta chiede, per “obbedienza”, la grazia della guarigione nella nascente casa per gli Esercizi Spirituali dei SOdC “Cuore Immacolato di Maria” di Re, vicino a Verbania.

Ma le condizioni fisiche, pian piano iniziano a scadere sempre di più, costringendo Giunio a ridurre drasticamente il suo impegno apostolico con i sofferenti. Il 14 gennaio 1956, Giunio muore a 44 anni, dopo 18 anni di immobilità e di sofferenze inaudite che, tuttavia, non hanno impedito alle opere di Dio di compiersi in terra.

 

 




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