«Io
suor Marianna Gorecho…faccio voto a Dio per tutta la vita di conversione dei
miei costumi, nell’obbedienza, nella castità, nella povertà e nella stabilità
secondo la Regola di S. Benedetto». Con queste parole venerdì 30 dicembre
scorso, in una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo
di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo nella chiesa parrocchiale di Castel
Ritaldi, suor Marianna, di origini filippine, ha emesso la professione solenne
tra le Benedettine Celestine del monastero di Santa Caterina in Castel Ritaldi,
delle quali è priora madre Emanuela Peschechera. Dinanzi al Vescovo, a sei
sacerdoti, a molte consorelle benedettine provenienti da diversi monasteri
umbri e a tantissimi fedeli la giovane religiosa si è impegnata per sempre ad
abbracciare la vita consacrata, a seguire costantemente il Vangelo, ad
osservare la Regola di S. Benedetto, a dedicarsi generosamente a servire il
popolo di Dio nella preghiera assidua, nella penitenza generosa, nell’esercizio
delle buone opere e nel lavoro che l’obbedienza le assegnerà. La liturgia è
stata animata dal coro parrocchiale e il servizio liturgico è stato curato dai
ministranti del luogo, coordinati dal parroco don Mariano Montuori.
«Questa
giovane monaca – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – dinanzi alla Chiesa dice
di voler seguire Cristo: questo gesto interpella tutti noi, sollecitandoci a
dire Signore voglio essere tuo discepolo, invitandoci a compiere gesti di
bontà, carità e magnanimità. Gli ostacoli nella vita – ha detto il Vescovo a
suor Marianna e ai fedeli presenti – ci sono e ci saranno, ma mettendo Dio al
centro si va avanti nella fedeltà e nella gioia. Questa professione solenne ci
ricorda che mettere la nostra vita nelle mani del Padre non è un peso e che lui
si prende cura di ciascuno dei suoi figli con premura materna e paterna, col
sorriso rassicurante. Cara Marianna – ha concluso il Presule – ti accompagniamo
con la preghiera affinché possa rimanere fedele alla volontà del Signore». Dopo
l’omelia, l’Arcivescovo le ha consegnato i simboli della professione: la
cocolla (l’abito liturgico che le monache indossano quando sono riunite in coro
per la preghiera), l’anello e il libro della Liturgia delle Ore. Le sue
consorelle le hanno messo una corona di fiori bianchi sul capo. Poi, la madre
Priora Emanuela Peschechera si è così rivolta alla neo-professa: «Carissima
sorella ti attestiamo e ti confermiamo che d’ora in poi e in pieno diritto
sarai membra e parte della nostra comunità di Santa Caterina in Castel Ritaldi
e in tutto, nelle cose materiale e spirituali, vi sarà piena comunione tra noi
e te».
Al
termine della celebrazione, suor Marianna ha ringraziato il Signore per il dono
della vocazione e le persone per la preghiera e l’affetto dimostratale in
questi anni. Con commozione ha ricordato i suoi familiari che vivono nelle
Filippine. Al momento le Benedettine Celestine del monastero di Santa Caterina
in Castel Ritaldi sono otto.
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