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  31/12/2016 12:43


Città di Castello: messaggio del vescovo Domenico Cancian per il nuovo anno



Cosa vogliamo augurarci col “Buon Anno”? E cosa mai porterà a chi lo riceve? E’ bene pensarci un momento per non ripetere stereotipi. Per parte mia il “buon anno”, come del resto il “buon giorno”, se accompagnato dal guardarsi negli occhi in modo sereno ed anche da un gesto di amicizia (ed anche, se fosse il caso, di un aiuto concreto), ha il senso di un augurio sincero e di un sostegno fraterno. Tutti abbiamo bisogno di dirci reciprocamente: “Ti auguro di poter volgere al Bene, utilizzando tutte le tue risorse, ogni momento del giorno e dell’anno, ogni situazione bella e meno bella. Io ti incoraggio e sono disponibile a darti una mano. Ti chiedo il piacere di fare altrettanto con me”.

Quanto al Bene che ci auguriamo, dovremmo convenire su un ordine di importanza: la salute, il pane e il lavoro per tutti, le relazioni rispettose e accoglienti, la capacità di dialogo con tutti (a partire dai vicini e da quelli meno simpatici), l’attenzione ai più bisognosi e fragili, la valorizzazione delle opere buone con cui vincere il male della violenza, dell’ingiustizia, della corruzione, della litigiosità che porta alla guerra. Il bene della Pace. E’ in assoluto il più grande. Non a caso il primo giorno dell’anno è dedicato alla Pace. Che non è solamente assenza di guerra, ma presenza di amore, benevolenza e pazienza sempre più consistenti. A cominciare dal cuore di ognuno e dalla famiglia, con i semplici gesti alla portata di tutti. Scrive Papa Francesco: “Se l’origine da cui scaturisce la violenza è il cuore degli uomini, allora è fondamentale percorrere il sentiero della nonviolenza in primo luogo all’interno della famiglia da cui la gioia dell’amore si propaga nel mondo”.

Questo Amore quotidiano va coltivato con cura, come un fragile fiore, e più precisamente cercando di non perdere l’opportunità di una parola gentile, di un sorriso, di un perdono, di qualsiasi piccolo gesto che semini simpatia ed amicizia. Un’ ecologia integrale è fatta anche di questi semplici gesti con i quali impariamo a spezzare ogni giorno la logica dell’indifferenza e dell’egoismo. La Pace nel senso più completo è un dono di Dio che è ben disposto a donarcela. Il suo Figlio Gesù è la nostra Pace. Chi l’accoglie sperimenta la beatitudine evangelica. Maria, nostra sorella, l’ha custodita attentamente nel suo cuore, l’ha incarnata nella sua vita.

In questo senso auguro a tutti il Buon Anno 2017.

Approfitto per informare, insieme al Capitolo della Cattedrale, che Venerdì 6 gennaio e Domenica 8 gennaio 2017 la Santa Messa, celebrata in Duomo alle ore 11,00, sarà trasmessa in diretta televisiva da RAI1. Saranno celebrazioni particolarmente importanti per la funzione di servizio verso tutte le persone malate e/o impossibilitate a partecipare direttamente alle Sante Messe su tutto il territorio nazionale.

Pertanto invitiamo tutta la comunità cristiana tifernate a essere presente in Cattedrale alle celebrazioni con semplicità, preghiera e fede. Coloro che sono interessati alla partecipazione sono invitati a recarsi in Duomo con buon anticipo rispetto alle ore 11,00 per le necessarie informazioni che verranno fornite direttamente dal personale RAI. 




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