“Ogni
vita venga accolta, perché Assisi diventi la città della famiglia, la città
dell’amore, di esempio per tutto il mondo”. E’ questo l’appello lanciato dal
vescovo monsignor Domenico Sorrentino durante la celebrazione eucaristica in
occasione dell’inaugurazione della “Casa della misericordia”. Una nuova
“opera-segno” sorta grazie all’operato della Caritas diocesana unitamente a
quello della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino e della
Fondazione “Assisi Caritas”. Situata nell’ex convento delle suore spagnole (Suore
francescane figlie della Misericordia) la struttura è già operativa ed accoglie
5 giovani mamme di origine africana e i loro sette bambini. A guidare la casa,
dove al massimo possono essere ospitate tra madri e figli 16 persone, ci sono
Jean Carlos e Nayla, due giovani sposi provenienti dal Venezuela che fanno da
coppia-guida e supportano le mamme in tutto il necessario. “La Casa della
Misericordia insieme al Santuario della Spogliazione – ha detto ancora
monsignor Sorrentino – sono due cose che stanno insieme, perché non lontano da
qui Francesco si è spogliato di tutto per donarlo ai fratelli e qui, in questa
Casa si fa famiglia e si sostiene la vita. Questo Natale ci ha regalato queste
due opere-segno che si inseriscono nel nostro cammino di famiglia e che spero
possano fare diventare Assisi un esempio di accoglienza autentica”. Dopo la
celebrazione la direttrice della Caritas suor Elisa Carta ha ringraziato tutti
coloro che si sono adoperati per questo risultato, in particolare le suore
spagnole che hanno donato la struttura.
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