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  24/11/2016 10:27


TERREMOTO CENTRO ITALIA: A TRE MESI DALLA PRIMA SCOSSA PROSEGUE L’AZIONE CARITAS IN TUTTE LE ZONE COLPITE



A tre mesi dalla prima scossa il pensiero va a quanti sono nelle zone dell’Italia centrale dove la terra continua a tremare e dove la presenza e l’impegno Caritas restano costanti in tutti i paesi toccati, anche quelli spesso dimenticati.

Questo vuol dire anche avere e promuovere la consapevolezza che il cratere di questo terremoto è grande e si allarga anche verso le zone meno battute dai media, così come lo sono i danni che ha prodotto, accanto alla perdita di vite umane. I numeri e i dati non riescono a raccontare ‘il faccia a faccia’ con l’immane tragedia, la trama delle relazioni, la fatica di abitare l’emergenza con la delicatezza necessaria, la fede e la speranza di tanti. La responsabilità è grande. Bisogna soprattutto ‘fare bene’, rispondendo a quattro criteri di fondo: un impegno di lungo periodo oltre le esigenze immediate dell’emergenza; l’accompagnarsi alle Chiese locali e alle Caritas diocesane per concordare gli interventi più opportuni; il partire dagli ultimi, ossia da chi è rimasto ai margini della stessa emergenza, esprimendo così la duplice fedeltà a Dio e alle persone; il mettersi alla scuola dei poveri per maturare relazioni di prossimità, di reciprocità, di speranza, di pace.

Per questo sono stati attivati i gemellaggi di tutte le Caritas, da Nord a Sud, con la diocesi di Rieti, le sei diocesi delle Marche colpite dal sisma - Ascoli Piceno, Camerino-San Severino Marche, Fabriano-Matelica, Fermo, Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia, San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto - la diocesi di Spoleto-Norcia, le diocesi di L’Aquila e Teramo-Atri.

Grazie alla colletta nazionale del 18 settembre e alla generosa risposta solidale, sono finora pervenuti a Caritas Italiana 16 milioni di euro, incluso il milione messo a disposizione dalla Conferenza episcopale italiana e prontamente trasferito alle diocesi più colpite per i primi interventi.

Caritas finora ha garantito ascolto delle persone presenti nei territori con particolare attenzione alle fasce più deboli, accompagnamento pastorale, informazione, accanto a interventi diretti con risposte ai bisogni primari, contributi al reddito, fornitura diretta di beni e strumenti per favorire la ripresa delle attività economiche presenti, soprattutto nelle aree rurali. In alcune zone - come ad es. Arquata, Acquasanta, Montegallo – sono state avviate attività strutturate di doposcuola ed animazione giovanile.

Non è mancata l’attenzione alle famiglie delle vittime, sia in loco che in altre province o all’estero, e ai bisogni di quanti vivono nelle frazioni e nelle case sparse, anche con la messa a disposizione, in accordo con Comuni e Regioni, di moduli abitativi provvisori destinati alle situazioni familiari particolarmente fragili, soprattutto nelle frazioni isolate di Amatrice.

Significativa è l’attività di animazione e prossimità negli alberghi della costa marchigiana e abruzzese e del Lago Trasimeno dove sono stati trasferiti i residenti dei centri maggiormente colpiti, con iniziative condivise tra le diocesi ospitanti e quelle di provenienza.

In tutte le zone colpite si sta completando il monitoraggio dei bisogni a carattere sociale ed economico, si stanno avviando interventi mirati per la ripresa delle attività produttive e sono in via di realizzazione centri polifunzionali per riannodare relazioni e rapporti comunitari. La sala della comunità S.Agostino ad Amatrice è

stata appena completata e lì domani, 24 novembre, si svolgerà una celebrazione eucaristica in ricordo di tutte le vittime e delle loro singole storie di vita perché si mantenga viva la memoria. Sempre nella diocesi di Rieti altri due centri di comunità sono in fase di attuazione, a Scai e a Sant’Angelo e si sta valutando come allestirne un altro a Grisciano. Nella diocesi di Spoleto-Norcia si sta verificando la possibilità di realizzarne tre: a Norcia, a Cascia e ad Avendita, mentre nella diocesi di Ascoli Piceno si è in attesa delle necessarie autorizzazioni per un Centro di comunità ad Arquata del Tronto e si sta valutando la fattibilità di altre strutture comunitarie nei paesi maggiormente colpiti delle altre diocesi delle Marche.

Ricordiamo che è possibile contribuire alla raccolta fondi di Caritas Italiana (Via Aurelia 796 - 00165 Roma), utilizzando il conto corrente postale n. 347013 o tramite altri canali, tra cui on line sul sito www.caritas.it (causale "Terremoto centro Italia") o bonifico bancario specificando nella causale “Terremoto centro Italia”. Ecco i riferimenti bancari:

• Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma –Iban: IT 29 U 05018 03200 000000011113

• Banca Prossima, piazza della Libertà 13, Roma – Iban: IT 06 A 03359 01600 100000012474

• Banco Posta, viale Europa 175, Roma – Iban: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013

• UniCredit, via Taranto 49, Roma – Iban: IT 88 U 02008 05206 000011063119




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