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  29/09/2016 13:43


Campo Caritas umbra in Kosovo: l'esperienza estiva dei volontari di Gubbio



I volontari della diocesi di Gubbio tornati dalla spedizione che si è svolta ad agosto hanno riportato notizie fresche dal Campo della Caritas umbra in Kosovo, oltre che tanti volti, storie, emozioni, come succede ogni anno ormai dal 1999. La nuova sede, inaugurata nell’ottobre di due anni fa nel villaggio di Leskoc, non ha portato solo miglioramenti logistici, ma sta rendendo possibile un “salto di qualità” importante: aiutare le ragazze e i ragazzi più grandi - quelli che abbiamo conosciuto bambini - a diventare autonomi, a scommettere sulle proprie capacità, insomma a prendere in mano la propria vita. E’ stata una grandissima gioia vedere il laboratorio di panetteria in piena produzione: Ardian, il ragazzo kosovaro che nei mesi scorsi ha frequentato in Umbria un corso da fornaio, ogni mattina sforna 750 profumatissimi panini con i quali vengono riforniti tre punti vendita e un ristorante; anche il nostro Andrea Baldinucci una mattina si è alzato alle tre per fargli da assistente! Ha preso il via anche la produzione di latte, per ora con sei mucche, che, se verrà accolto il progetto presentato alla Fondazione Baldaccini di Foligno, diventeranno 16. E’ in via di costituzione la cooperativa che ha come soci Besart, Tuna, Ardian, Lirim, Vlora…cioè tutti i ragazzi ormai maggiorenni che porteranno avanti, sotto la loro responsabilità, le diverse attività lavorative nate in questi anni (agricoltura, allevamento, panetteria, macelleria, edilizia). 

Stella e Mariagrazia hanno dedicato diversi giorni alla sistemazione sulle scaffalature della dispensa dei viveri arrivati con il camion partito da Foligno il 26 luglio, carico, oltre che del cibo raccolto dai ragazzi di Casentino Senza Frontiere, di tanti altri materiali. Anche questa volta la base logistica della spedizione è stata la Umbra Cuscinetti, azienda di eccellenza anche per sensibilità sociale. Sul versante socio-sanitario un’altra buona notizia. A giugno è stata al Campo un’equipe dell’Istituto Serafico di Assisi guidata dal direttore Giocando Leonardi. Uno dei frutti che ne sono nati è stato l’impegno da parte della struttura ad accogliere gratuitamente due bambini con handicap fisici e psichici ogni anno, al fine di garantire loro quelle cure che in Kosovo non possono ricevere. Il 25 agosto è arrivato il piccolo Edison: sono andati a prenderlo l’eugubina Sarah Baldelli e suo marito Simone Vecchietti, responsabili dalla casa Caritas di Casalina (Deruta), che lo avranno in affidamento per tutto il tempo che rimarrà in Italia.

Tornando dal Kosovo resta la sensazione che le Chiese umbre, compresa la nostra, potrebbero attingere molto di più da questa realtà. Ci sembra che la più grande carenza sia proprio questa: più che nel dare (che è pur sempre importante!) nel “prendere”. Vorremmo in questo nuovo anno pastorale fare qualcosa in più perché l’esperienza di servizio in Kosovo sia inserita nei percorsi di crescita dei giovani (e non solo) delle

nostra comunità diocesana. 




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