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  23/09/2016 17:15


Ceu: Incontro con i coordinatori delle Commissioni regionali d’inizio nuovo Anno pastorale. Il cardinale presidente Gualtiero Bassetti: «La vivacità della Chiesa umbra testimoniata da tante vocazioni e da tanti bravi cristiani nella società».



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Il primo incontro dei Vescovi umbri, alla ripresa delle attività pastorali, che si è tenuto il 22 settembre a Foligno, è stato occasione di riflessione e confronto sulle prospettive d’impegno pastorale della Chiesa umbra per tutti i coordinatori delle commissioni regionali che hanno presentato i progetti in atto e quelli in via di realizzazione nel prossimo anno.

L’incontro è stato aperto dal presidente della Conferenza Episcopale Umbra il cardinale Gualtiero Bassetti che ha dato interessanti spunti a partire dal magistero di Papa Francesco. «La pastorale è l’esercizio della maternità della Chiesa che cresce i figli e li accompagna a scoprire le viscere materne della misericordia – ha detto il presule -. La Chiesa materna è anche inclusiva, accogliente e rispettosa dell’altro di qualunque fede esso sia». «Annunciare il vangelo al mondo di oggi richiede particolare cura alle periferie esistenziali che ancora lo caratterizzano come chiede Papa Francesco ai “discepoli-missionari”, ossia a tutti i cristiani. La missione appartiene a tutti ed è alla portata di ognuno, chiamato ad essere evangelizzatore con stile caldo e gioioso usando il più possibile un linguaggio materno e vicino alla vita delle persone. Quattro sono i punti cardine da cui partire: tornare alle sorgenti della fede, inclusività, perifericità e sinodalità. Una Chiesa che è vicina agli abbandonati, ai dimenticati e agli imperfetti, una Chiesa che vive in mezzo alla gente e per la gente».

Facendo poi riferimento alla recente esortazione apostolica Amoris Laetitia, il cardinale Bassetti ha fatto un’analisi della situazione di estrema fragilità dei legami, esposti a facili rotture, in una cultura postmoderna incentrata sull’individualismo, sulla mancanza di dialogo e sull’uso non sobrio dei social network. «La famiglia deve rimanere la cellula fondamentale della Chiesa e della società – ha detto il presule – luogo privilegiato per la trasmissione della fede e dei valori alle nuove generazioni. E’ necessario un accompagnamento spirituale e pastorale delle coppie. La famiglia deve tornare ad essere luogo dove la vita si accoglie e si cura e nel quale si avviano dei processi di formazione integrale della persona ed anche di  promozione del ben comune».

I vari interventi dei coordinatori delle commissioni regionali: liturgia, evangelizzazione e catechesi, ecumenismo e dialogo, comunicazioni sociali, giovani, carità, migranti, sanità clero e vita consacrata, vocazioni, diaconato permanente, cooperazione missionaria tra le chiese, famiglia e vita, educazione e scuola, beni culturali , sostegno economico alla chiesa, hanno presentato la vita della Chiesa umbra ricca di iniziative sia a livello regionale che nelle singole diocesi. Una comune esigenza manifestata è stata quella di una maggiore formazione, sia del clero che degli operatori pastorali, per essere evangelizzatori veri e credibili in una società sempre più secolarizzata e individualista. Da molti è stata sottolineata l’esigenza di una condivisione dell’azione pastorale e dei valori universali di accoglienza, pace, fraternità, amore che abbracciano ogni ambito della vita cristiana.

In conclusione, il cardinale Bassetti ha espresso il suo apprezzamento per la vivacità della Chiesa umbra «vivacità testimoniata anche dalle tante vocazioni presenti con 50 alunni che frequentano il seminario regionale e il propedeutico, e dalla presenza di tanti bravi cristiani nella società, nelle comunità aperte e accoglienti, concretamente vicine alla gente nei momenti difficili come quello del terremoto di agosto».

Una ricchezza della Chiesa umbra che non è esente da alcuni mancanze che il cardinale Bassetti ha rimarcato «nella scarsa capacità di lavorare insieme, nel coordinamento, di diventare una vera chiesa in uscita». «E’ importante essere aperti e andare a cercare dove c’è più bisogno della presenza missionaria – ha concluso il presule - una chiesa che deve essere orecchio attento verso i bisogni della gente. In stile sinodale è importante camminare insieme sulla stessa strada e migliorare le occasioni di incontro e confronto. La chiesa deve aiutare le famiglie a camminare sulla via del Vangelo» 




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