Il
primo incontro dei Vescovi umbri, alla ripresa delle attività pastorali, che si
è tenuto il 22 settembre a Foligno, è stato occasione di riflessione e
confronto sulle prospettive d’impegno pastorale della Chiesa umbra per tutti i
coordinatori delle commissioni regionali che hanno presentato i progetti in
atto e quelli in via di realizzazione nel prossimo anno.
L’incontro
è stato aperto dal presidente della Conferenza Episcopale Umbra il cardinale
Gualtiero Bassetti che ha dato interessanti spunti a partire dal magistero di
Papa Francesco. «La pastorale è l’esercizio della maternità della Chiesa che
cresce i figli e li accompagna a scoprire le viscere materne della misericordia
– ha detto il presule -. La Chiesa materna è anche inclusiva, accogliente e
rispettosa dell’altro di qualunque fede esso sia». «Annunciare il vangelo al
mondo di oggi richiede particolare cura alle periferie esistenziali che ancora
lo caratterizzano come chiede Papa Francesco ai “discepoli-missionari”, ossia a
tutti i cristiani. La missione appartiene a tutti ed è alla portata di ognuno,
chiamato ad essere evangelizzatore con stile caldo e gioioso usando il più
possibile un linguaggio materno e vicino alla vita delle persone. Quattro sono
i punti cardine da cui partire: tornare alle sorgenti della fede, inclusività,
perifericità e sinodalità. Una Chiesa che è vicina agli abbandonati, ai
dimenticati e agli imperfetti, una Chiesa che vive in mezzo alla gente e per la
gente».
Facendo
poi riferimento alla recente esortazione apostolica Amoris Laetitia, il
cardinale Bassetti ha fatto un’analisi della situazione di estrema fragilità
dei legami, esposti a facili rotture, in una cultura postmoderna incentrata
sull’individualismo, sulla mancanza di dialogo e sull’uso non sobrio dei social
network. «La famiglia deve rimanere la cellula fondamentale della Chiesa e
della società – ha detto il presule – luogo privilegiato per la trasmissione
della fede e dei valori alle nuove generazioni. E’ necessario un accompagnamento
spirituale e pastorale delle coppie. La famiglia deve tornare ad essere luogo
dove la vita si accoglie e si cura e nel quale si avviano dei processi di
formazione integrale della persona ed anche di promozione del ben comune».
I
vari interventi dei coordinatori delle commissioni regionali: liturgia,
evangelizzazione e catechesi, ecumenismo e dialogo, comunicazioni sociali,
giovani, carità, migranti, sanità clero e vita consacrata, vocazioni, diaconato
permanente, cooperazione missionaria tra le chiese, famiglia e vita, educazione
e scuola, beni culturali , sostegno economico alla chiesa, hanno presentato la
vita della Chiesa umbra ricca di iniziative sia a livello regionale che nelle
singole diocesi. Una comune esigenza manifestata è stata quella di una maggiore
formazione, sia del clero che degli operatori pastorali, per essere evangelizzatori
veri e credibili in una società sempre più secolarizzata e individualista. Da
molti è stata sottolineata l’esigenza di una condivisione dell’azione pastorale
e dei valori universali di accoglienza, pace, fraternità, amore che abbracciano
ogni ambito della vita cristiana.
In
conclusione, il cardinale Bassetti ha espresso il suo apprezzamento per la
vivacità della Chiesa umbra «vivacità testimoniata anche dalle tante vocazioni
presenti con 50 alunni che frequentano il seminario regionale e il propedeutico,
e dalla presenza di tanti bravi cristiani nella società, nelle comunità aperte
e accoglienti, concretamente vicine alla gente nei momenti difficili come
quello del terremoto di agosto».
Una
ricchezza della Chiesa umbra che non è esente da alcuni mancanze che il
cardinale Bassetti ha rimarcato «nella scarsa capacità di lavorare insieme, nel
coordinamento, di diventare una vera chiesa in uscita». «E’ importante essere
aperti e andare a cercare dove c’è più bisogno della presenza missionaria – ha concluso
il presule - una chiesa che deve essere orecchio attento verso i bisogni della
gente. In stile sinodale è importante camminare insieme sulla stessa strada e
migliorare le occasioni di incontro e confronto. La chiesa deve aiutare le
famiglie a camminare sulla via del Vangelo»
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