In
occasione dell’assemblea straordinaria congiunta del clero diocesano e dei
membri del Consiglio pastorale diocesano, riunitasi il 5 settembre, e alla
ripresa delle attività pastorali diocesane e parrocchiali, il vescovo della
Diocesi Terni Narni Amelia, mons. Giuseppe Piemontese ha reso presentato le 15
nuove Comunità pastorali (i dettagli nell’allegato) suddivise nella diverse
fornaie: due per quella di Terni centro, tre per la forania Terni 2, una nella
forania Terni 3, quattro per la zona di Narni, tre per quella di Amelia e due
per la Valle Teverina che avranno il compito di favorire una pastorale
integrata nelle rispettive comunità e che sono il risultato del lavoro compiuto
nello scorso anno dai vari organismi ecclesiali nello studio dell’Instrumentum
Laboris per il rinnovamento pastorale e geografico delle comunità parrocchiali.
Il
vescovo Piemontese ha inoltre reso note le nomine e i trasferimenti di
sacerdoti, necessari per una migliore organizzazione della pastorale diocesana.
Un
ringraziamento particolare è andato a mons. Carlo Romani che dopo oltre mezzo
secolo alla guida della Cattedrale di Terni lascia l’incarico e diventa parroco
emerito della parrocchia Santa Maria Assunta nella Cattedrale, continuando ad
offrire la sua preziosa collaborazione pastorale al parroco e ai fedeli. Al suo
posto subentra don Alessandro Rossini nominato parroco in solidum moderatore
della parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale in Terni. Don
Alessandro Rossini, ternano 55 anni, ha una lunga esperienza pastorale prima
come viceparroco a Santa Maria Regina e a Santa Maria del Rivo in Terni, poi
come parroco ad Alviano e a Santa Maria del Carmelo e per aver fondato
l’associazione Nuova Vita che si occupa di bambini abbandonati nelle tre case
famiglia che si trovano a Terni a cui si dedica da sempre con grande passione
ed impegno.
Nella
parrocchia di Santa Maria del Carmelo in Terni è stato nominato parroco don
Vincenzo Greco, già amministratore parrocchiale e Giove e direttore
dell’Ufficio Ecumenismo e per il dialogo interreligioso, che succede a don
Alessandro Rossini.
Mons.
Roberto Tarquini lascia la parrocchia di San Paolo in Terni per un tempo
sabbatico di sei mesi di preghiera e formazione, nei quali vivrà il noviziato
per l’ingresso nella Associazione privata di fedeli “Saint Jean de la Croix”;
al suo posto è stato nominato parroco don Marco Castellani, 45 anni attualmente
segretario del Cancelliere e membro del consiglio presbiterale diocesano.
Ad
Amelia è stato nominato parroco di San Francesco d’Assisi padre Mauro Russo
della congregazione “Società Divine Vocazioni”.
Nella
parrocchia del Sacro Cuore Eucaristico di Gesù a Terni, a seguito del capitolo
dei Frati minori cappuccini dell’Umbria, è stato nominato vice parroco padre
Roman Mis, mentre padre Angelo Gatto OfmCap assume l’incarico di Cappellano
dell’Ospedale Civile “Santa Maria” di Terni e continua nell’assistenza
spirituale e morale degli infermi nell’ambito dell’Hospice di Terni.
Don
Sesto Nespoli è stato nominato parroco in solidum non moderatore di San
Gabriele in Terni e lascia la parrocchia di Sant’Andrea Apostolo in Marmore,
che viene affidata a don Joan Ghergut, attuale parroco di Piediluco, in qualità
di amministratore parrocchiale.
Don
Tiziano Presezzi lascia la parrocchia di Santa Maria di Testaccio in Testaccio
di Narni, la cui amministrazione parrocchiale viene assunta da don Sergio
Rossini.
Don
Roberto Adami, già parroco a San Vito, assume l’incarico di Cappellano
dell’Ospedale Civile di Narni.
Don
Piotr Krajewski è stato nominato parroco di Santa Maria Annunziata e San Vito
in San Vito di Narni e amministratore parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo in
Gualdo di Narni. Don Jean Pierre Kalongisa Munina vicario parrocchiale della
parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio in Narni.
Don
Sergio Colantoni parroco di San Nicola di Bari in Itieli e di San Michele
Arcangelo in Sant’Urbano.
Don
Antonino De Santis, parroco di Santa Maria della Neve a Penna in Teverina, è
stato nominato anche parroco di Santa Maria Assunta in Giove.
Don
Gabriel Mario Caranta lascia la parrocchia di Santa Maria Maggiore e San Nicola
in Collescipoli per un tempo sabbatico di preghiera, studio e formazione e al
suo posto subentra don Albin Kouhon, già
parroco di Vacone e attuale vicecancelliere vescovile.
Don
Krzysztof Jan Kochanowski è stato nominato parroco di San Lorenzo Martire in
Attigliano.
Don
Andrzej Rowny parroco di Santa Maria Assunta in Lugnano in Teverina.
Don
Marek Sygut parroco di San Giovanni Apostolo ed Evangelista in Vacone.
Due
sono stati i percorsi proposti dal vescovo Piemontese alla comunità diocesana
nel corso dell’assemblea: il cammino comune da fare insieme per acquisire una
maturità e mentalità di fede ed essere veri testimoni e annunziatori del
Vangelo; e poi la riorganizzazione strutturale del territorio della Diocesi nei
prossimi anni attraverso la sfida delle Comunità pastorali. Esse saranno
istituite gradualmente e in via sperimentale in modo da non stravolgere la vita
dell’intera diocesi e avere l’opportunità di valutare con accortezza,
difficoltà e successi che emergeranno.
“Dopo
secoli in cui la fede si generava, in modo quasi automatico – ha ricordato il
vescovo Piemontese, oggi le nostre comunità si trovano per la prima volta a
dover inventare l’annuncio, a dover generare la fede. L’attenzione e il
discernimento dei segni dei tempi, anche di quelli del nostro territorio, deve
spingerci a scrivere un “capitolo” nuovo della storia della Salvezza, ora e
qui, riscoprendo antiche e nuove motivazioni evangeliche di vita cristiana da
presentare con chiarezza, coerenza e amore ai nostri contemporanei. Metodi ed
obiettivi pastorali devono essere adeguati ad una reale iniziazione cristiana,
alla formazione di una mentalità di fede, che aiuti a testimoniare Cristo nelle
situazioni ordinarie e impegnative della vita, in una chiesa missionaria in
uscita. Il nostro compito è quello di far incontrare Gesù, di accompagnare
uomini, donne, fanciulli, ragazzi e giovani verso Gesù”.
Il
secondo percorso è la sfida delle Comunità pastorali nate dall’esigenza di una
evangelizzazione più efficace, attraverso comunità vive, aperte alla
trasmissione della fede e dalla la necessità di individuare nuove e più
adeguate risposte pastorali e missionarie ai bisogni delle comunità, che deve
essere funzionale a formare cristiani credenti e comunità vive. La Comunità
pastorale deve avere come obiettivo la generazione della fede attraverso la
costruzione di comunità che abbiano il tratto della fraternità, a partire da un
ripensamento dello stile di vita dei preti improntato alla comunione,
arricchito da incontri frequenti, nutrito da momenti di preghiera comune.
“Preti disponibili ad educare la fede e alla fede attraverso l’annuncio
qualificato della Parola e la celebrazione dei sacramenti – aggiunge il vescovo
-. Preti che siano padri nel promuovere la fraternità e nell’accompagnare con
sistematicità coloro che sono in ricerca di Dio e l’iniziazione di chi vuol
apprendere la sequela di Gesù”.
Con la costituzione delle Comunità pastorali non vengono naturalmente
soppresse le parrocchie che continueranno ad avere alcuni momenti essenziali
della comunità nelle celebrazioni e nei sacramenti. Le singole Comunità
pastorali dovranno “inventare” il proprio percorso, in un costante confronto e
comunione col vescovo partendo dall'analisi e discernimento della vita
cristiana, ecclesiale, civile e sociale della gente del territorio per avviare
un programma di iniziazione e formazione per un cammino di fede, edificazione
della comunità e la missione. Opportunità importante per spiegare e avviare la
comunità pastorale è la benedizione delle famiglie 2017, la visita sistematica
agli anziani e ai malati, i tempi forti dell’Anno liturgico, le feste
parrocchiali. Un parroco della Comunità pastorale viene designato dal vescovo
quale coordinatore pastorale. Resta il ruolo della Forania per il coordinamento
della Pastorale, della formazione cristiana, della pastorale giovanile, dei
corsi prematrimoniali, della carità.
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