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  30/07/2016 11:53


Giornata Mondiale della Gioventù: il cardinale Gualtiero Bassetti ai giovani a Cracovia: «La vostra vita è una freccia scoccata verso l’eternità». La catechesi del cardinale arcivescovo in occasione della GMG in Polonia



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«Cari ragazzi, io vorrei che capiste che la vita non è un eterno vagare, senza meta e senza origine, e nemmeno un inconcludente presente: la vita è una freccia scoccata verso l’eternità». Così il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti si è rivolto ai ragazzi presenti nella chiesa di San Bernardino in Cracovia in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù. Partendo dal brano del Vangelo di Matteo (Mt 25, 34-44), nella giornata di venerdì 30 luglio il cardinale ha tenuto una catechesi ai giovani italiani, invitandoli a seguire la strada delle opere di misericordia.  

La catechesi, trasmetta in diretta nazionale su TV2000, ha toccato i cuori dei ragazzi, invitati dal presule a prendere in mano il timone della loro esistenza, citando l’esortazione di San Giovanni Paolo II: “Fate della vostra vita un capolavoro”. «Le cose migliori stanno davanti a noi – continua Bassetti –, perché ogni momento del tempo che viviamo è avvicinamento a quel posto che Gesù ci ha promesso. Ma questo “avvicinamento” non è semplicemente cronologico: non basta lasciar trascorrere il tempo, bisogna che questo tempo sia pieno d’amore, che la nostra libertà sia impegnata nella direzione dell’altro». Tenendo presente l’esempio di Piergiorgio Frassati (“Vivere, non vivacchiare”), nella vita di ogni ragazzo c’è un tempo favorevole, un momento giusto da vivere con intensità, «perché - ribadisce Bassetti - la vostra giovinezza è questo momento particolarmente propizio per fare della vostra vita un capolavoro».

Tema centrale della catechesi è la strada delle opere di misericordia, che rappresentano il cuore del Vangelo: seguendo l’invito del Papa in questo anno, attraverso un esame di coscienza sulla propria vita, è possibile così capire se ognuno stia vivendo per gli altri oppure se sia ripiegato su se stesso. «In concreto le opere di misericordia: non sprecare, vivere l’essenziale, andare a visitare i carcerati, ospitare i forestieri, vestire le nudità. A queste si aggiungono quelle spirituali – consiglia il cardinale -: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, fare di tutto perché il tuo fratello non sbagli, consolare gli afflitti tenendo presente che la consolazione non è fatta di parole, pregare per i vivi e per i morti in quanto la preghiera è il più grande atto di carità che si possa fare». Parole semplici quelle dell’arcivescovo che spaziano tra confidenze, racconti personali ed episodi di vita vissuta e che si riempiono di sincera commozione nell’invito finale, prima di rispondere alle domande dei ragazzi con risposte chiare e consigli pratici per scoccare quella freccia verso l’eternità: «”Misericordias domini in aeternum cantabo”: ecco, cari ragazzi, che nessuno tolga mai questo canto della gioia e della vita da ognuno di voi. Questo è il motivo per cui mi impegnerò ancora di più nella mia preghiera dopo aver visto, dopo avervi incontrato».




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