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  28/07/2016 07:52


Perugia: Al via l'VIII edizione del Festival internazionale laurenziano d'organo dedicata alle grandi opere di Max Reger (1873-1916) nell'anno centenario della morte



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Perugia, con l’organo Tamburini della cattedrale di San Lorenzo dotato di cinquemila e più canne, recentemente restaurato (il prossimo anno compirà 50 anni dalla sua progettazione ad opera del maestro Fernando Germani, organista italiano più importante al mondo della sua epoca), si appresta a vivere, dal 30 luglio al 9 agosto (ore 21.30), l’VIII edizione del Festival internazionale laurenziano d’organo. Si tratta di un’importante manifestazione musicale che si sta sempre più affermando a livello europeo nel suo genere, contribuendo non poco a portare nel capoluogo umbro d’estate, oltre a noti organisti, numerosi cultori della musica di «uno strumento solista, quale è l’organo – spiega mons. Fausto Sciurpa, presidente del Capitolo della cattedrale –, che assomma in sé un’intera orchestra con tutte le sonorità e tonalità. Queste, insieme, diventano la voce dell’intero Creato che innalza la sua lode a Dio».

«Il nostro Festival – prosegue mons. Sciurpa – è ormai inserito nel panorama delle manifestazioni culturali estive della città di Perugia; lo stesso Comune lo ha inserito nella ricca programmazione degli eventi artistici offerti ai propri cittadini e turisti. Questo è un segno che il Festival internazionale laurenziano d’organo è ormai percepito come un importante contributo all'arricchimento qualitativo e all’ampliamento dell’offerta turistica della nostra città. Di questo l'intera Chiesa perugina non può non compiacersene».

«Quest’anno sarà la prima edizione con l’organo completamente restaurato», tiene a precisare il maestro Adriano Falcioni, organista della cattedrale di San Lorenzo e direttore artistico del Festival. «Il filo conduttore di questa VIII edizione – annuncia Falcioni – saranno le grandi opere di Max Reger (1873-1916), compositore tedesco vissuto a cavallo tra ottocento e novecento di cui in quest’anno ricorre il centenario della morte. Possiamo definirlo il Bach tardoromantico per il suo stile compositivo contrappuntistico che riprende la tradizione bachiana ma con un linguaggio moderno».

«Come da tradizione – prosegue il direttore artistico del Festival nel presentare il programma consultabile nel sito www.diocesi.perugia.it –, eseguirò i concerti di apertura (30 luglio, n.d.r.) e chiusura (9 agosto, n.d.r.), il primo con un binomio Bach-Reger, l’ultimo con l’esecuzione delle sue due sonate. Gli altri appuntamenti, di sicuro da non perdere, vedranno la partecipazione di organisti di grandi cattedrali».

«E’ la prima volta che il Festival Laurenziano ospita tanti “big” in una sola edizione – precisa il maestro Falcioni –. Ogni concerto vedrà le grandi opere di Reger contrapposte alle differenti composizioni divise in aree geografiche: Germania, Francia, Italia, Inghilterra, USA e Russia.  Ci sarà anche una parte dedicata all’improvvisazione, “virtuosismo” organistico che risale agli albori del seicento».




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