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  21/07/2016 17:54


Terni: Riconoscimento del Rotary club ai volontari della mensa della Caritas diocesana



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Con una cerimonia semplice e familiare, nella sede della mensa “San Valentino” della Caritas diocesana, è stata scoperta la targa donata dal Rotary Club Terni Distretto 2090 ad encomio dell’opera dei volontari della mensa e a ribadire l’attenzione e collaborazione concreta del Club nei confronti della mensa Caritas. Si legge nella motivazione: “Il Rotary riconosce al gruppo volontari della mensa San Valentino il merito di realizzare ogni giorno un servizio sociale di grande valore umanitario coerente con lo spirito rotariano”. Alla cerimonia sono intervenuti il vescovo padre Giuseppe Piemontese, il direttore della Caritas di Terni-Narni-Amelia Ideale Piantoni, il presidente dell’associazione di volontariato “San Martino” Francesco Venturini, la direttrice della mensa Fernanda Scimmi, il past presidente del Rotary Club distretto 2090 Giorgio Adeodato Norcia ed alcuni volontari.

Un riconoscimento all’impegno dei volontari che operano alla mensa san Valentino tutti i giorni dell’anno, insieme al gruppo di sostegno sanitario diretto dal dott. Giovannetti. Un gruppo in crescita e formato anche da diversi giovani che dedicano parte del loro tempo al servizio verso i più bisognosi. Nel ringraziare il Rotary club e i volontari della mensa, il vescovo ha ribadito il suo apprezzamento “per l’impegno costante e quotidiano, silenzioso senza clamori. Questa mensa è un segno di speranza per la nostra città e per coloro che ci passano, perchè in maniera dignitosa e ordinata rifocilla chi si trova nel bisogno. Apprezzo e ammiro la qualità di quello che viene preparato e lo stile con cui servite i fratelli, con spirito di amore”. “Mi auguro – ha concluso il presule – che cresca tra di noi quello spirito di amore e carità che è importantissimo, per gustare l’amicizia che il Signore ci dà la grazia di vivere”.

La mensa San Valentino presso la sede della Caritas in zona San Martino è aperta tutti i giorni dalle 17.45 alle 19. Nel corso del 2015 sono stati distribuiti 38.345 pasti caldi nei 364 giorni di attività. Alla mensa è garantito un pasto a chiunque ha necessità di mangiare grazie all’opera di circa 80 volontari, che si alternano nel corso del mese nei vari servizi di accoglienza, preparazione e distribuzione. I volontari, dai 18 ai 70 anni, sono studenti di scuola superiore, medici, insegnanti, imprenditori, amministratori, pensionati, mamme, nonne e nipoti, ragazzi affidati dal tribunale dei minori, ex detenuti e perfino bisognosi che ripagano il pasto aiutando nella gestione. Durante la distribuzione dei pasti, alcuni dei volontari sono impiegati nell’ascolto delle persone. Il volontario ha il compito di accogliere e garantire la serenità osservando le persone, consapevole che un piccolo gesto può rappresentare una vera e propria coccola per la persona indigente. Oltre alla gestione della sala c’è il servizio di cucina e il funzionamento del magazzino con l’approvvigionamento delle materie prime alimentari, un lavoro molto prezioso e fondamentale ma poco visibile.

Nel 2015 tra i frequentatori della mensa Caritas è diminuita la presenza di stranieri e aumentata quella degli italiani (70%), persone che hanno visto la loro situazione economica peggiorare, maggiormente uomini al di sopra dei cinquant’anni che hanno perso il lavoro o hanno lavori saltuari. Sono persone che vivono situazioni di povertà per problemi di occupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie, grave emarginazione (in particolare per i senza fissa dimora), infermità psichiche, indebitamento, situazioni di accattonaggio e sfruttamento, persone separate (soprattutto uomini) o vittime di usura e fallimento. Soggetti, in genere, senza appoggio di amici o parenti. Molti sono anziani soli e persone con problemi di giustizia o appena usciti dal carcere.Nel 2015 tra i frequentatori della mensa Caritas è diminuita la presenza di stranieri e aumentata quella degli italiani (70%), persone che hanno visto la loro situazione economica peggiorare, maggiormente uomini al di sopra dei cinquant’anni che hanno perso il lavoro o hanno lavori saltuari. Sono persone che vivono situazioni di povertà per problemi di occupazione, disagio abitativo, insufficienza o assenza totale di reddito rispetto alle esigenze ordinarie, grave emarginazione (in particolare per i senza fissa dimora), infermità psichiche, indebitamento, situazioni di accattonaggio e sfruttamento, persone separate (soprattutto uomini) o vittime di usura e fallimento. Soggetti, in genere, senza appoggio di amici o parenti. Molti sono anziani soli e persone con problemi di giustizia o appena usciti dal carcere. 




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