San Benedetto da Norcia oltre ad essere patrono d’Europa lo è anche dei
monaci, degli architetti, degli ingegneri e degli speleologi. Lunedì 11 luglio
scorso, nella festa liturgica del Santo, mons. Renato Boccardo arcivescovo
della Chiesa che ha dato i natali a Benedetto, quella di Spoleto-Norcia, e che
lo venera come patrono principale - se ne fa solenne memoria il 21 marzo con un
ricco calendario di celebrazioni - ha celebrato la Messa con un gruppo di
speleologi umbri nella Grotta di Monte Cucco a Costacciaro (PG), comune situato
tra l’Umbria e le Marche, nel territorio della diocesi di Gubbio. Con i
suoi 30 chilometri di gallerie ed oltre, e con una profondità massima di quasi
1000 metri è uno dei sistemi ipogei più importanti in Europa e sicuramente tra i
più noti e studiati nel mondo. Lo spettacolo naturale che fino ad ora poteva
essere apprezzato solo da esperti speleologi, si apre per circa 800 metri di
percorso sotterraneo alla scoperta di chi vuol vivere un’esperienza sensoriale
unica, fatta di suoni, quelli dell’acqua che lentamente scava la roccia, di
odori, quelli della profondità della montagna, di immagini, quelle create dalle
formazioni calcaree interne. Nella prima “sala” della Grotta chiamata della
“Cattedrale” è stata celebrata la Messa alla presenza di una settantina di
persone. «Cari amici – ha detto nel saluto iniziale il vescovo di Gubbio Mario
Ceccobelli – oramai da otto anni ci ritroviamo qui l’11 luglio per festeggiare
S. Benedetto. Oggi sono particolarmente felice di accogliere l’Arcivescovo di
Spoleto-Norcia, il custode dei luoghi natali del Santo patrono d’Europa, che
ringrazio per aver accettato il mio invito». Pregare e ricordare S. Benedetto
nella Grotta di Monte Cucco richiama alla mente un episodio cruciale della vita
del Patriarca del monachesimo occidentale: quando lasciò Roma perché disgustato
dallo stile di vita di molti suoi compagni di studio e per piacere solo a Dio
si ritirò per tre anni in una grotta, quella che oggi conosciamo come Sacro
Speco di Subiaco. Quel periodo di solitudine con Dio fu per Benedetto tempo di
grande maturazione che poi trovò concretezza nei monasteri e nella Regola.
Ricordando questo avvenimento, mons. Boccardo ha detto ai presenti che «nella
vita cristiana ci vuole serietà, chiarezza, decisione e che non c’è posto al
compromesso. S. Benedetto ci esorta ad essere coraggiosi, a non aspettare che
altri facciano le cose al posto nostro, ad abitare questo tempo con coerenza e
a riempirlo di opere buone. Il nostro Santo non era né perfetto né senza difetti,
ma dinanzi alle difficoltà ripartiva cercando di vivere bene il presente, senza
rimpianti per il passato e senza cercare cose straordinarie». Poi, un pensiero
sull’Europa: «Chiediamo a S. Benedetto di intercedere presso il Signore – ha
detto Boccardo – affinché suggerisca ai governanti azioni di unità e di
progresso che rispettino l’identità e la libertà dei popoli, che si fondino
sulla solidarietà, sull’uguaglianza, sull’accoglienza e sulle altre intuizioni
contenute nella Regola Benedettina che possono ancora garantire all’Europa di
essere madre premurosa dei popoli». Al termine della Messa il sindaco di
Costacciaro Andrea Capponi ha accompagnato mons. Boccardo e mons. Ceccobelli
nelle altre tre “sale” della Grotta ed ha spiegato come sono in corso esplorazioni
alla ricerca di nuovi pozzi e gallerie, lasciando libero così un nuovo capitolo
della lunga ed appassionante storia di questa parte di Umbria.
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