E' stato inaugurato sabato 9 luglio ad Amelia il
secondo Emporio solidale nella diocesi di Terni-Narni-Amelia, opera segno della Caritas
diocesana in occasione del Giubileo
della Misericordia. Presenti il vescovo Giuseppe Piemontese, l’on. Gianpiero Bocci sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, il Prefetto di
Terni Angela Pagliuca, Laura Pernazza sindaco di Amelia, Luigi
Carlini presidente della Fondazione Carit, il colonnello dei carabinieri
Giovanni Capasso, il direttore della Caritas diocesana Ideale Piantoni e quello
dell'associazione di volontariato San Martino Francesco Venturini, operatori e
volontari della Caritas parrocchiale, i sacerdoti della vicaria e numerose
persone.
Dopo
quello di Terni, aperto nel marzo del 2015 presso Centro Caritas Sant'Antonio
di via Vollusiano, il nuovo Emporio è stato realizzato, grazie
ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e della
Chiesa diocesana, nei locali di via della Repubblica 28 in Amelia, ed è
intitolato a mons. Sandro Bigi parroco di Amelia per oltre 40 anni, scomparso lo scorso
anno, che tanto si è impegnato per i più bisognosi e per dare corso a questa
nuova opera di carità.
«Un gesto di solidarietà molto significativo – ha detto
l'on.Bocci – se non ci fosse la chiesa tante persone non troverebbero riparo,
un mensa e un sostegno di vicinanza. E' questa la dimostrazione di una chiesa
che riesce a fare cose grandi, spesso in situazioni difficili, ma sapendo che
la missione di chi ha deciso di sposare la linea del Signore è una funzione di
vicinanza e solidarietà, soprattutto in un momento difficile come questo.
Dobbiamo per questo un attestato e sentimento di gratitudine per questa opera
che è una delle tante porte che la diocesi apre e mette a disposizione di persone
che hanno bisogno».
«Si può dare il meglio di noi stessi ed è il momento giusto per
tirare fuori quello che c'è di meglio nell'animo umano – ha sottolineato il
prefetto Pagliuca -. Qui si sono unite istituzioni laiche e religiose per una
cosa concreta, dando un segnale che tutti vorremmo ricevere e dare.
Non è possibile chiudere gli occhi di fronte ai problemi attuali e alle tante
sofferenze delle persone in difficoltà».
«Opere che rendono pratica e concreta la solidarietà e che
permettono di avere interventi capillari e periferici grazie al rapporto
sinergico tra fondazione e volontariato – ha detto il presidente della
fondazione Carit Luigi Carlini -.Un recupero fondamentale della dignità umana
che consente alle persone di tornare ad un ritmo di vita naturale che è
scandito anche dalle tappe di andare a fare la spesa».
«Da soli non possiamo fare niente, ma solo con il contributo di
tutti si può realizzare qualcosa di bello e importante - ha rimarcato a
conclusione dell’inaugurazione il vescovo Piemontese -. Qui c'è stata un'azione
corale nell'avviare questo primo passo della “Cittadella della solidarietà”,
con la collaborazione di tantissime persone, in quella che è l'opera della
diocesi per l'anno della Misericordia, che ha certamente bisogno di essere
sostenuta anche in futuro. Una delle cose più belle che si apprezzano arrivando
a Terni è la grande opera di carità profusa in ogni ambito della chiesa. Questa
come le altre deve essere un'opera di tutta la città che unisce nel bene e che
sappia creare un modello di nuova umanità, di relazioni umane fondate non sugli
interessi ma sulla generosità e solidarietà sia dei sacerdoti, dei laici, dei
credenti e non credenti, del pubblico e privato, per superare il clima pessimo
che stiamo vivendo. Tutto questo nel nome di don Sandro Bigi che ricordiamo con
affetto”.
L’Emporio
della solidarietà, primo servizio di
quella che sarà una vera e propria “Cittadella della solidarietà” di Amelia, è
uno store fornito di vari prodotti alimentari anche per neonati, di igiene per
la casa e personale, rappresenta uno strumento
di aiuto per molte persone in
difficoltà, che attraverso questo
servizio hanno la possibilità di avere generi di prima necessità, recandosi in
quello che è un vero e proprio market e ottenendo con una scheda a punti ciò di
cui hanno bisogno. Una distribuzione gratuita di beni, capace di sostenere
in maniera efficace persone e famiglie bisognose e
un aiuto contro il disagio e l’emarginazione sociale. Una modalità che
intende migliorare l’attenzione alla dignità di coloro che si trovano nel
bisogno consentendo di prelevare generi alimentari e beni di prima necessità,
reperiti attraverso raccolte organizzate o forniti da benefattori, di cui la
famiglia ha bisogno e di cui può usufruire in base al credito economico
di cui si dispone, quantificato in punti, permettendo alle persone di
soddisfare in maniera dignitosa i propri bisogni. Uno strumento a
supporto del bilancio familiare per la cultura della solidarietà e delle
reciprocità, per un reale cambiamento degli stili di vita, per la
valorizzazione delle risorse e dei prodotti locali. Un’azione che affronta con
coraggio l’enorme contraddizione tra spreco e povertà.
LA STRUTTURA - L’Emporio è parte del progetto della
“Cittadella della solidarietà” chiamata anche Ospedaletto; è ospitato a
piano terra di un edificio settecentesco adiacente la parrocchia di San
Francesco ad Amelia a cui è stato donato, in quello che fu l'"Ospedaletto",
ossia rifugio per poveri e pellegrini fin dal XVI sec., come dice un'epigrafe
latina murata sulla facciata "fu aperto un ospedaletto pe' poveri e
pellegrini", ritenuto uno dei più antichi d'Italia, è oggi il punto di
riferimento della pastorale della carità del territorio amerino. Lo stabile
dove è situato l'Emporio è composto da tre piani, ha un cortile interno e due
entrate, una sulla via principale della città di Amelia e l'altra sul lato
opposto. L'intero immobile, ancora in fase di ristrutturazione da ospedale per i poveri e pellegrini diventa la Cittadella della Solidarietà, struttura
poliedrica per rispondere a bisogni diversi dei poveri e delle persone in
difficoltà che vivono nel territorio amerino. In particolare, a
ristrutturazione ultimata, oltre all'emporio della solidarietà, si prevede di
realizzare un servizio socio-assistenziale,
a carattere residenziale e semi-residenziale diretto a
soggetti in età minore, con particolare riferimento a minori stranieri non
accompagnati di età che va dai 16 ai 18 anni; un centro di accoglienza per i
neo maggiorenni che da minorenni sono stati accolti nel centro per minori, così
da poterli assistere e guidarli nella loro autonomia e indipendenza acquisita
con la maggiore età; uno spazio per l'accoglienza dei pellegrini; un
laboratorio sartoriale delle donne immigrate che è già attivo in Amelia.
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