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  05/07/2016 16:57


Siria: Campagna Caritas, l'appello del Papa



Caritas Internationalis, cui aderiscono 165 Caritas nazionali tra cui Caritas Italiana, lancia un appello alla comunità internazionale perché si moltiplichino gli sforzi per raggiungere la pace in Siria, ad oltre 5 anni dall'inizio del conflitto che ha provocato centinaia di migliaia di morti, quasi 5 milioni di rifugiati e 7/8 milioni di sfollati interni.

 "La pace in Siria è possibile", dice Papa Francesco in un video (vedi su www.caritas.it) a sostegno della campagna di Caritas Internationalis, in cui esorta i governi a trovare una soluzione politica alla guerra. «Desidero rivolgermi a tutti i fedeli e coloro i quali sono impegnati con Caritas nella costruzione di una società più giusta», ha detto Papa Francesco. «Ognuno deve riconoscere che non esiste una soluzione militare per la Siria, ma una politica", afferma ancora il Papa, che poi aggiunge: «La comunità internazionale deve pertanto sostenere colloqui di pace verso la costruzione di un Governo di unità nazionale". «Vi invito - dice ancora il Papa rivolgendosi a tutti i fedeli - a rivolgervi a coloro che sono coinvolti nei negoziati di pace affinché prendano sul serio questi accordi e si impegnino ad agevolare l'accesso agli aiuti umanitari».

La rete Caritas è impegnata dall'inizio del conflitto a fornire cibo, assistenza sanitaria, istruzione, alloggio, consulenza, protezione e mezzi di sussistenza agli abitanti della Siria e ai rifugiati nei paesi ospitanti. Gli aiuti Caritas hanno raggiunto 1,3 milioni di persone solo lo scorso anno. Con questa Campagna la rete Caritas chiede anche che ci si impegni affinché tutte le parti in conflitto si incontrino per trovare una soluzione pacifica, che si assicuri sostegno ai milioni di persone colpite dalla guerra e che sia data speranza a tutti i siriani dentro e fuori dal Paese.

«Mentre il popolo soffre, incredibili quantità di denaro vengono spese per fornire le armi ai combattenti. E alcuni dei Paesi fornitori di queste armi sono anche fra quelli che parlano di pace», ricorda Papa Francesco, che poi aggiunge: «Come si può credere a chi con la mano destra ti accarezza e con la sinistra ti colpisce?». 

Tre gli elementi principali della Campagna Caritas "Siria: La pace è possibile". Il primo è che di fronte ad una complessità così grande, occorre unirsi nella preghiera in tutto il mondo. Non ci può essere indifferenza per ciò che succede in Medio Oriente. Una seconda priorità è quella di intensificare gli aiuti umanitari che non riescono a coprire gli immensi bisogni. Nei campi profughi c’è aiuto; ma all’interno della Siria gli sfollati sono molto numerosi – si parla di 7-8 milioni di persone – e c’è una crisi terribile. E la Comunità internazionale non riesce a far fronte a tutto questo. La terza priorità di questa Campagna, che è la più importante, è un appello ai governi di tutto il mondo affinché si impegnino a porre fine a questa guerra, ad arrivare ad una soluzione politica. Caritas Internationalia ha lanciato anche un nuovo sito web syria.caritas.org per sostenere la campagna e che comprende vari materiali, tra cui opere di artisti siriani, un film d'animazione sulla guerra, una serie di foto e testimonianze di siriani che vivono sia all'interno del paese che come rifugiati. Nell’insieme dei 7 paesi più toccati dalla crisi siriana e quella limitrofa dell’Iraq, (Siria, Iraq, Libano, Giordania, Turchia, Egitto, Cipro) le organizzazioni ecclesiali (le Caritas nazionali, le Congregazioni, le Diocesi) si sono avvalse di oltre 2.000 operatori e 5.000 volontari per l’assistenza umanitaria (viveri, sanità, alloggi, istruzione). Nel 2014 sono stati stanziati 113 milioni di Euro (126 milioni di dollari) e nel 2015, sono stati mobilitati più di 135 milioni di Euro. I beneficiari diretti sono in totale più di 4 milioni.

Caritas Italiana – grazie anche al contributo di un milione di euro del Comitato CEI "8 per mille" - dall’inizio della crisi a tutto il 2015, ha risposto agli appelli di Caritas Siria e delle Caritas nazionali dei Paesi del Medio Oriente che hanno accolto i rifugiati (Giordania, Libano, Turchia, Grecia e Cipro),sostenendo interventi per un totale di 2.800.000 euro, dei quali oltre 1.200.000 nella sola Siria, in cuiper il 2016 sono stati già messi a disposizione circa 500.000 euro. Si tratta quasi ovunque di programmi di assistenza di base, viveri, medicine, alloggi.




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