Si
è conclusa lo scorso 19 giugno nella chiesa parrocchiale in San Sisto di
Perugia, con una partecipata assemblea di sacerdoti, religiosi, religiose,
diaconi permanenti e laici impegnati a livello parrocchiale, la Visita
pastorale del cardinale Gualtiero Bassetti alle sei Unità pastorali (U.p.)
della II Zona dell’Archidiocesi, che conta oltre 65mila abitanti dei quali
quasi il 15% sono cittadini immigrati e in cui si trova la più vasta area
industriale del capoluogo umbro e il grande polo ospedaliero del “Santa Maria
della Misericordia”, oltre alla Facoltà di medicina e chirurgia. E’ un ampio
territorio con non pochi problemi di natura demografica e sociale, dove la
Chiesa fa sentire la sua presenza con attività pastorali e caritative di
prossimità. Queste ultime sono state potenziate di recente con l’apertura
dell’Emporio Caritas “Divina Misericordia” nella zona industriale di San Sisto.
Non secondario è l’impegno della Chiesa nell’accoglienza di immigrati e profughi
richiedenti asilo attraverso la Caritas diocesana, che ha attivato localmente
tre opere di ospitalità. La II Zona dell’Archidiocesi è costituita dalle
parrocchie di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano (8a U.p.), che conta
un quarto dell’intera popolazione di questa Zona pastorale, Castel del
Piano-Pila-Bagnaia-Polonico Materno (9a U.p.), Olmo-Fontana-Chiugiana e
Corciano (10a U.p.), Canneto-Capocavallo-Cenerente-Pantano-Prugneto e
Mantignana-Migiana di Monte Malbe (11 U.p.), Girasole-San Mariano e Solomeo (12
U.p.), Ferro di Cavallo (13a U.p.). All’assemblea
conclusiva della Visita pastorale sono intervenuti il cardinale
Gualtiero Bassetti e il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che hanno
illustrato le Lettere pastorali rivolte a ciascuna delle sei U.p.
Sono documenti che evidenziano positività e criticità emerse durante la Visita,
alfine di tracciare il percorso per una crescita in comunione delle varie
realtà parrocchiali che porti al compimento delle Unità pastorali. Lo stesso
cardinale ha colto con soddisfazione che «sta maturando un crescente senso di
comunione, mentre si attenua progressivamente il campanilismo», ma resta
«ancora del cammino da fare per accogliere convintamente la dimensione
dell’unità pastorale». Questo concetto è un po’ comune alle sei Lettere,
ciascuna delle quali, con proprie specificità, è stata consegnata dal cardinale
ai moderatori delle Unità pastorali: don Claudio Regni (8a U.p.), don Francesco
Buono (9a U.p.), mons. Fabio Quaresima (10a U.p.), nonché vicario episcopale
della II Zona pastorale, don Roberto Biagini (11a U.p.), don Roberto Di Mauro
(12a U.p.) e don Francesco Medori (13a U.p.). Sono documenti che intendono
«offrire alcune considerazioni sull’esperienza vissuta (della Visita
pastorale, n.d.r.), ma soprattutto – scrive il cardinale – fornire indicazioni
per il cammino dei prossimi anni, in modo che le vostre parrocchie realizzino
progressivamente quella “pastorale integrata” che è lo stile dell’unità
pastorale». La Visita
pastorale per Bassetti, che il prossimo 29 giugno compie 50 anni di
sacerdozio, di cui 27 di prete e 23 di vescovo, «è importante», come ha
evidenziato nell’intervista rilasciata al settimanale «La Voce» (in edicola il
24 giugno), perché permette di entrare in «rapporto con le persone, con i
poveri, con le missioni, perché sono quelli che aiutano il vescovo a vivere la
fede, altrimenti rischiamo di diventare come dei burocrati che dirigono la
pastorale. Guai dirigere la pastorale! La pastorale va proposta e vissuta». Il
cardinale ha parlato, a preti e laici, di essere sempre più «Chiesa in uscita e
delle periferie» e la Visita pastorale, che proseguirà in autunno nelle
parrocchie delle sette U.p. che formano la I Zona dell’Archidiocesi (Perugia
città), è «anche occasione di ribadire l’Evangelii Gaudium, con tutti i punti
che il Papa poi ha ripreso anche nell’Amoris letitia soprattutto
quell’invito ad “accompagnare” – come ricorda Bassetti anche sulle colonne
de La Voce –, che puoi applicare a tutti i tipi di annuncio in parrocchia dal
catechismo ai fidanzati alla preparazione degli sposi, a discernere e
soprattutto a integrare». Nelle
sei U.p. visitate, il porporato è rimasto colpito dalla calorosa accoglienza
riservatagli e soddisfatto nel vedere una Chiesa locale vitale a livello
pastorale e sociale. «Mi sono soffermato con voi in chiesa e nelle case –
scrive Bassetti nelleLettere pastorali –, ma anche nelle fabbriche e nelle
scuole, per ascoltarvi e per confermarvi nella sequela del Signore, e la vostra
numerosa partecipazione è stata per me fonte di gioia… Durante la Visita ho
potuto incontrare molte persone profondamente credenti e sinceramente
impegnate: ciò fa ben sperare per il futuro». Il
cardinale si è soffermato sulle criticità dovute anche alle «diversità
culturali e demografiche» che «pongono ancora diverse difficoltà per la piena
integrazione» e «solo il “gioco di squadra”» può «favorire la vitalità di tutte
le parrocchie e soprattutto la risposta alle sfide del territorio». Bassetti ha
esortato e incoraggiato un maggiore lavoro in comunione, in unità pastorale,
nel dare vita ad «iniziative capaci di rispondere alle sfide che la complessa
realtà ci prospetta e che papa Francesco ci consegna come compito: i fidanzati,
le giovani famiglie, le coppie in difficoltà e in sofferenza, le persone
indifferenti, i nuovi poveri, gli immigrati. A tale scopo – evidenzia il
cardinale nelle Lettere – è indubbiamente necessario un sempre
maggiore impegno nella formazione degli operatori pastorali giovani e adulti.
Tra l’altro, è proprio questo il primo terreno in cui far crescere la
consapevolezza dell’importanza dell’unità pastorale come “scala” di intervento
sul territorio… Sul versante della catechesi e dell’evangelizzazione, ho potuto
constatare la ricchezza e la varietà di proposte formative per giovani, adulti
e famiglie». Diversi
anche i consigli dati per una maggiore e comune incisività pastorale in ambito
caritativo e missionario, dove «è importante insistere sulla formazione,
offrendo agli operatori di tutte le parrocchie percorsi di crescita organici e
stabili, che mettano in condizione di acquisire competenze e motivazioni per il
proprio servizio, di coinvolgere altri fedeli nelle azioni caritative, ma
soprattutto di svolgere la fondamentale “funzione pedagogica” nei confronti
dell’intera comunità cristiana». Oltre
a incoraggiare la nascita e lo sviluppo delle realtà oratoriali, che hanno
sempre più una valenza sociale con l’aiutare numerose famiglie sia nel periodo
scolastico che estivo, il cardinale e il vescovo ausiliare, attraverso le Lettere
pastorali, sollecitano lo sviluppo della comunicazione con la realizzazione di
siti internet e periodici cartacei «a dimensione di unità pastorale, come utili
strumenti per la diffusione di informazioni sulle tante attività presenti, ma
soprattutto come veicolo per la percezione positiva del cambiamento in atto (da
singola parrocchia a unità pastorale, n.d.r.)». Altro
aspetto non secondario per una Chiesa locale sempre più a “dimensione di Unità
pastorale”, è il ruolo del Consiglio pastorale interparrocchiale, «il “motore”
del cammino dell’Unità pastorale – così definito dal cardinale Bassetti –; è
importante che esso sia convocato con costanza e fatto lavorare con metodo,
anche trovando il tempo per qualche giornata di preghiera e di lavoro insieme».
Così pure i Consigli parrocchiali per gli affari economici (Cpae), che devo
incontrarsi «almeno una volta all’anno per inquadrare le problematiche di
carattere economico nell’orizzonte dell’Unità pastorale… E’ anche importante
svolgere un’azione educativa in mezzo alla gente – scrive il cardinale –,
affinché il sovvenire alle necessità della Chiesa sia vissuto come dimensione
ordinaria della partecipazione alla vita della comunità».
Infine,
nelle Lettere è stato l’annunciato il riordino territoriale di alcune
Unità pastorali, in vista di una maggiore omogeneità e funzionalità delle
stesse. Nell’8a U.p., in attesa della prevista incorporazione canonica alla
Parrocchia di San Sisto, la Parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte viene
«pienamente unificata» alla prima «dal punto di vista pastorale e
amministrativo, con l’istituzione di un unico Cpae e la presentazione in Curia
di un unico bilancio». Idem per la parrocchia di Pilonico Materno dell’9a U.p.,
che viene unificata alla Parrocchia di Bagnaia. La stessa U.p. acquisisce, con
l’inizio del nuovo Anno pastorale (2016-17), la Parrocchia di
Badiola, fino ad oggi appartenete alla 26a U.p., nella V Zona pastorale (Valle
del Nestore), che manterrà il proprio Cpae. Nell’11a U.p. la Parrocchia di
Migiana di Monte Malbe viene «pienamente unificata» alla Parrocchia di
Mantignana «dal punto di vista pastorale e amministrativo, con l’istituzione di
un unico Cpae e la presentazione di un unico bilancio». Alla Parrocchia di
Migiana il cardinale ha concesso «la permanenza di un “comitato di gestione”
locale e di un conto corrente bancario separato». Lo stesso ha disposto per la
Parrocchia di San Giovanni del Pantano, che viene «pienamente unificata» alla
Parrocchia di San Giovanni del Prugneto, «in attesa della prevista incorporazione
canonica».
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