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  23/06/2016 19:56


Perugia: conclusa la Visita pastorale del cardinale Bassetti alle sei Unità pastorali della Seconda Zona dell’Archidiocesi. Consegnate le Lettere pastorali ai parroci moderatori di ciascuna Unità: «Sta maturando un crescente senso di comunione, mentre si attenua progressivamente il campanilismo»



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Si è conclusa lo scorso 19 giugno nella chiesa parrocchiale in San Sisto di Perugia, con una partecipata assemblea di sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi permanenti e laici impegnati a livello parrocchiale, la Visita pastorale del cardinale Gualtiero Bassetti alle sei Unità pastorali (U.p.) della II Zona dell’Archidiocesi, che conta oltre 65mila abitanti dei quali quasi il 15% sono cittadini immigrati e in cui si trova la più vasta area industriale del capoluogo umbro e il grande polo ospedaliero del “Santa Maria della Misericordia”, oltre alla Facoltà di medicina e chirurgia. E’ un ampio territorio con non pochi problemi di natura demografica e sociale, dove la Chiesa fa sentire la sua presenza con attività pastorali e caritative di prossimità. Queste ultime sono state potenziate di recente con l’apertura dell’Emporio Caritas “Divina Misericordia” nella zona industriale di San Sisto. Non secondario è l’impegno della Chiesa nell’accoglienza di immigrati e profughi richiedenti asilo attraverso la Caritas diocesana, che ha attivato localmente tre opere di ospitalità. La II Zona dell’Archidiocesi è costituita dalle parrocchie di San Sisto-Sant’Andrea delle Fratte-Lacugnano (8a U.p.), che conta un quarto dell’intera popolazione di questa Zona pastorale, Castel del Piano-Pila-Bagnaia-Polonico Materno (9a U.p.), Olmo-Fontana-Chiugiana e Corciano (10a U.p.), Canneto-Capocavallo-Cenerente-Pantano-Prugneto e Mantignana-Migiana di Monte Malbe (11 U.p.), Girasole-San Mariano e Solomeo (12 U.p.), Ferro di Cavallo (13a U.p.).

All’assemblea conclusiva della Visita pastorale sono intervenuti il cardinale Gualtiero Bassetti e il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, che hanno illustrato le Lettere pastorali rivolte a ciascuna delle sei U.p. Sono documenti che evidenziano positività e criticità emerse durante la Visita, alfine di tracciare il percorso per una crescita in comunione delle varie realtà parrocchiali che porti al compimento delle Unità pastorali. Lo stesso cardinale ha colto con soddisfazione che «sta maturando un crescente senso di comunione, mentre si attenua progressivamente il campanilismo», ma resta «ancora del cammino da fare per accogliere convintamente la dimensione dell’unità pastorale». Questo concetto è un po’ comune alle sei Lettere, ciascuna delle quali, con proprie specificità, è stata consegnata dal cardinale ai moderatori delle Unità pastorali: don Claudio Regni (8a U.p.), don Francesco Buono (9a U.p.), mons. Fabio Quaresima (10a U.p.), nonché vicario episcopale della II Zona pastorale, don Roberto Biagini (11a U.p.), don Roberto Di Mauro (12a U.p.) e don Francesco Medori (13a U.p.). Sono documenti che intendono «offrire alcune considerazioni sull’esperienza vissuta (della Visita pastorale, n.d.r.), ma soprattutto – scrive il cardinale – fornire indicazioni per il cammino dei prossimi anni, in modo che le vostre parrocchie realizzino progressivamente quella “pastorale integrata” che è lo stile dell’unità pastorale».

La Visita pastorale per Bassetti, che il prossimo 29 giugno compie 50 anni di sacerdozio, di cui 27 di prete e 23 di vescovo, «è importante», come ha evidenziato nell’intervista rilasciata al settimanale «La Voce» (in edicola il 24 giugno), perché permette di entrare in «rapporto con le persone, con i poveri, con le missioni, perché sono quelli che aiutano il vescovo a vivere la fede, altrimenti rischiamo di diventare come dei burocrati che dirigono la pastorale. Guai dirigere la pastorale! La pastorale va proposta e vissuta». Il cardinale ha parlato, a preti e laici, di essere sempre più «Chiesa in uscita e delle periferie» e la Visita pastorale, che proseguirà in autunno nelle parrocchie delle sette U.p. che formano la I Zona dell’Archidiocesi (Perugia città), è «anche occasione di ribadire l’Evangelii Gaudium, con tutti i punti che il Papa poi ha ripreso anche nell’Amoris letitia soprattutto quell’invito ad “accompagnare” – come ricorda Bassetti anche sulle colonne de La Voce –, che puoi applicare a tutti i tipi di annuncio in parrocchia dal catechismo ai fidanzati alla preparazione degli sposi, a discernere e soprattutto a integrare».

Nelle sei U.p. visitate, il porporato è rimasto colpito dalla calorosa accoglienza riservatagli e soddisfatto nel vedere una Chiesa locale vitale a livello pastorale e sociale. «Mi sono soffermato con voi in chiesa e nelle case – scrive Bassetti nelleLettere pastorali –, ma anche nelle fabbriche e nelle scuole, per ascoltarvi e per confermarvi nella sequela del Signore, e la vostra numerosa partecipazione è stata per me fonte di gioia… Durante la Visita ho potuto incontrare molte persone profondamente credenti e sinceramente impegnate: ciò fa ben sperare per il futuro».

Il cardinale si è soffermato sulle criticità dovute anche alle «diversità culturali e demografiche» che «pongono ancora diverse difficoltà per la piena integrazione» e «solo il “gioco di squadra”» può «favorire la vitalità di tutte le parrocchie e soprattutto la risposta alle sfide del territorio». Bassetti ha esortato e incoraggiato un maggiore lavoro in comunione, in unità pastorale, nel dare vita ad «iniziative capaci di rispondere alle sfide che la complessa realtà ci prospetta e che papa Francesco ci consegna come compito: i fidanzati, le giovani famiglie, le coppie in difficoltà e in sofferenza, le persone indifferenti, i nuovi poveri, gli immigrati. A tale scopo – evidenzia il cardinale nelle Lettere – è indubbiamente necessario un sempre maggiore impegno nella formazione degli operatori pastorali giovani e adulti. Tra l’altro, è proprio questo il primo terreno in cui far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’unità pastorale come “scala” di intervento sul territorio… Sul versante della catechesi e dell’evangelizzazione, ho potuto constatare la ricchezza e la varietà di proposte formative per giovani, adulti e famiglie».

Diversi anche i consigli dati per una maggiore e comune incisività pastorale in ambito caritativo e missionario, dove «è importante insistere sulla formazione, offrendo agli operatori di tutte le parrocchie percorsi di crescita organici e stabili, che mettano in condizione di acquisire competenze e motivazioni per il proprio servizio, di coinvolgere altri fedeli nelle azioni caritative, ma soprattutto di svolgere la fondamentale “funzione pedagogica” nei confronti dell’intera comunità cristiana».

Oltre a incoraggiare la nascita e lo sviluppo delle realtà oratoriali, che hanno sempre più una valenza sociale con l’aiutare numerose famiglie sia nel periodo scolastico che estivo, il cardinale e il vescovo ausiliare, attraverso le Lettere pastorali, sollecitano lo sviluppo della comunicazione con la realizzazione di siti internet e periodici cartacei «a dimensione di unità pastorale, come utili strumenti per la diffusione di informazioni sulle tante attività presenti, ma soprattutto come veicolo per la percezione positiva del cambiamento in atto (da singola parrocchia a unità pastorale, n.d.r.)».

Altro aspetto non secondario per una Chiesa locale sempre più a “dimensione di Unità pastorale”, è il ruolo del Consiglio pastorale interparrocchiale, «il “motore” del cammino dell’Unità pastorale – così definito dal cardinale Bassetti –; è importante che esso sia convocato con costanza e fatto lavorare con metodo, anche trovando il tempo per qualche giornata di preghiera e di lavoro insieme». Così pure i Consigli parrocchiali per gli affari economici (Cpae), che devo incontrarsi «almeno una volta all’anno per inquadrare le problematiche di carattere economico nell’orizzonte dell’Unità pastorale… E’ anche importante svolgere un’azione educativa in mezzo alla gente – scrive il cardinale –, affinché il sovvenire alle necessità della Chiesa sia vissuto come dimensione ordinaria della partecipazione alla vita della comunità».

Infine, nelle Lettere è stato l’annunciato il riordino territoriale di alcune Unità pastorali, in vista di una maggiore omogeneità e funzionalità delle stesse. Nell’8a U.p., in attesa della prevista incorporazione canonica alla Parrocchia di San Sisto, la Parrocchia di Sant’Andrea delle Fratte viene «pienamente unificata» alla prima «dal punto di vista pastorale e amministrativo, con l’istituzione di un unico Cpae e la presentazione in Curia di un unico bilancio». Idem per la parrocchia di Pilonico Materno dell’9a U.p., che viene unificata alla Parrocchia di Bagnaia. La stessa U.p. acquisisce, con l’inizio del nuovo Anno pastorale (2016-17), la Parrocchia di Badiola, fino ad oggi appartenete alla 26a U.p., nella V Zona pastorale (Valle del Nestore), che manterrà il proprio Cpae. Nell’11a U.p. la Parrocchia di Migiana di Monte Malbe viene «pienamente unificata» alla Parrocchia di Mantignana «dal punto di vista pastorale e amministrativo, con l’istituzione di un unico Cpae e la presentazione di un unico bilancio». Alla Parrocchia di Migiana il cardinale ha concesso «la permanenza di un “comitato di gestione” locale e di un conto corrente bancario separato». Lo stesso ha disposto per la Parrocchia di San Giovanni del Pantano, che viene «pienamente unificata» alla Parrocchia di San Giovanni del Prugneto, «in attesa della prevista incorporazione canonica».




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