Sarà
inaugurato sabato 4 giugno nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di
Valfabbrica, l’affresco restaurato della ‘Madonna con Bambino tra San Michele Arcangelo
e Sant’Antonio Abate’. Si tratta di un affresco di grandi dimensioni, di autore
ignoto; secondo alcuni potrebbe essere un’opera del Maestro di San Verecondo.
Alle
ore 17,00 è prevista la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Vincenzo
De Gregorio, consulente musicale della Conferenza episcopale italiana, abate
della Cappella del tesoro di San Gennaro, preside del Pontificio Istituto di
musica sacra a Roma. Seguirà alle ore 18,00 la presentazione dell’affresco e
del lavoro di restauro. Interverranno: don Antonio Borgo, parroco di
Valfabbrica; Maria Brucato, Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici dell’Umbria; Francesca Canella, Paola Mancini, Elena
Mercanti, Christiane Zschiesche, restautrici della società cooperativa Cbc;
Francesca Cerri, Ufficio beni culturali della diocesi di Assisi – Nocera Umbra
– Gualdo Tadino. L’evento sarà allietato dalla Cappella musicale di San
Francesco guidata dal maestro padre Giuseppe Magrino, ofm conv. Seguirà una
cena di fraternità con tutti i presenti.
“Quattro
anni or sono – afferma don Antonio Borgo -, quando arrivai come parroco in
questa parrocchia nella cappella feriale era collocato questo affresco in uno
stato decadente. Veniva via tutta la pittura come squame. Subito mi adoperai
affinché venisse fatta un'opera di messa in sicurezza dell'opera. Così in tre
giorni si riuscì a bendare il dipinto. Fu a deposito imballato presso l'Antica
Abazia Benedettina di proprietà della parrocchia anch'essa dedicata alla
Vergine Assunta (era l'antica chiesa parrocchiale). Grazie al contributo di
10.000 euro – aggiunge don Antonio -, che ci è stato accordato dalla Fondazione
della Cassa di Risparmio di Perugia si è potuto procedere per l'opera di
restauro. Dopo le dovute autorizzazioni e sopraluoghi della Soprintendenza, il
lavoro di restauro è stato affidato alle restauratrici della Società
cooperativa Cbc Francesca Canella, Paola Mancini, Elena Mercanti, Christiane
Zschiesche. Un lavoro a 8 mani per la delicatezza dell'intervento. Tale affresco
fu staccato da un'edicola sita nel paese in via Castellana di proprietà della famiglia
di Pacifico Lombardi. Siccome già allora – spiega il parroco - versava in uno
stato di degrado, la famiglia Lombardi pensò di donarlo alla parrocchia. Fu
così che l'allora parroco don Ulisse Reali provvide per l'esecuzione. Era il 24
ottobre 1965. L'affresco venne restaurato da un pittore del paese il signor
Lerz che, con i materiali allora disponibili, fece un'opera di restauro e di
ridipintura di alcune parti mancanti che ha permesso che arrivasse fino a noi. Ovviamente
l'affresco, secondo alcune fonti (non tutte certe e corrette) sarebbe
appartenuto ad una antica chiesa dedicata a Sant’Antonio Abate sita fuori le
mura castellane. Siamo intorno al 1700. Tuttavia la fattezza del dipinto fa
pensare, secondo alcune ipotesi e studi da mettere in atto, che l'affresco
fosse in un altro luogo (probabilmente la Badia). Il direttore dei musei vaticani
– ha concluso don Borgo - ha inviato un suo messaggio di augurio e di felicitazioni
come anche monsignor Valerio Panasso direttore dell'Ufficio beni culturali
della Cei”.
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