Martedì
31 maggio, festa della Visitazione della Beata Vergine Maria il vescovo di
Città di Castello, mons. Domenico Cancian, presiederà la solenne
concelebrazione eucaristica nel santuario cittadino della Madonna delle Grazie,
alle ore 21. La celebrazione, che annualmente chiude il mese di preghiera del
rosario, quest'anno assume un carattere particolare, dal momento che nel 2016
si ricordano i 560 anni dalla pittura della venerata immagine della patrona di Città
di Castello e della Diocesi.
Nel
1456 Giovanni di Piamonte, allievo di Piero della Francesca (Sansepolcro, 1412
circa – 1492), dipinse l’immagine su tavola raffigurante la Vergine Maria con
il Bambino fra i santi Florido e Filippo Benizi e angeli. Si tratta dell’unica
opera firmata e datata da questo autore, che secondo recenti studi sarebbe di
origine locale (Piamonte pare essere il nome del padre), probabilmente della
zona attorno a Montedoglio. Con il maestro, Giovanni collaborò nel celebre
ciclo degli affreschi con le Storie della Vera Croce nella chiesa di San
Francesco di Arezzo e la sua mano è ben riconoscibile in alcune scene, tra le
quali quella con il trasporto della croce.
La
tavola di Città di Castello riscuote da subito l’attenzione dei devoti, al
punto che nel 1480 il Comune decide di mettere a disposizione di un privato il
terreno per costruire una cappella per ospitarla, nella piazza adiacente alla
chiesa dei Servi di Maria. Nel 1518 si formò una Confraternita per la gestione
del culto, che progressivamente si diffusa ampiamente in città, tra tutti gli
strati sociali. Nel 1622 l'immagine fu solennemente incoronata. Nel 1783 il
Comune di Città di Castello proclamò la Madonna delle Grazie patrona della
città. Fino al 1910 la sua immagine veniva scoperta alla venerazione in via
ordinaria ogni venticinque anni; nel 1910 il nuovo, vescovo, il beato Carlo
Liviero, ne dispose lo scoprimento due volte l’anno, il 2 febbraio e il 26
agosto; oggi, oltre che nelle principali festività mariane, viene scoperta il
giorno 26 di ogni mese. Inoltre, la devozione alla Madonna delle Grazie
costituì uno dei punti fondamentali dell'attività pastorale sia del vescovo
Liviero che del secondo suo successore, mons. Filippo Maria Cipriani
(1934-1956), il quale promosse anche una "Visitatio Mariae" in tutte
le parrocchie e le famiglie della Diocesi (e ancora oggi le immagini
fotografiche utilizzate per l'occasione sono conservate in molte chiese).
La devozione alla Madonna delle Grazie è tutt'ora molto viva, come dimostrano
gli ex voto che continuano a giungere, spesso in forma anonima, al santuario.
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