Celebrata giovedì sera, 26 maggio, a Terni la
festività del Corpus Domini con la messa presieduta dal vescovo Giuseppe
Piemontese e la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie
della città, dalla chiesa di San Francesco alla Cattedrale.
Un lungo corteo di sacerdoti, confraternite
provenienti dai vari luoghi della diocesi con i loro stendardi, cavalieri e
dame del Santo Sepolcro, i romei di San Michele arcangelo, ministranti e
rappresentanti delle parrocchie e delle associazioni, animata da preghiere e
canti lungo il percorso che ha toccato le vie del centro cittadino.
Un momento importante a fine anno pastorale,
in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita
della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie
realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno.
«Una memoria sacramentale nella messa, cena
eucaristica, dove incontriamo Gesù vivo e vero – ha ricordato il vescovo
nell’omelia durante la celebrazione nella chiesa di San Francesco -. La Chiesa
diocesana radunata attorno all’Eucarestia, in questa festa, esprime la volontà
di abbandonarsi alla volontà del Padre; è l’impegno rinnovato a spezzare il
pane, l’amore, il sapere, l’esperienza sociale, la condivisione dei progetti
con i fratelli. E’ la disponibilità a
farci strumenti di concordia e di comunione all’interno della Chiesa e nella
umana società».
Facendo riferimento all’anno pastorale che si
sta concludendo e alla chiesa diocesana il vescovo ha invitato a vivere in
comunione anche nelle difficoltà: «La custodia e la promozione della comunione
ecclesiale è un compito di ogni fedele, che trova nell'Eucaristia, quale
sacramento dell'unità della Chiesa, un campo di speciale sollecitudine.
Provenienti da ogni angolo della Diocesi, poniamo ai piedi di Gesù gioie e
speranze, sofferenze e progetti, successi e sconfitte».
La lunga processione silenziosa, interrotta
solo da preghiere e canti, si è snodata lungo le vie del centro di Terni con
una sosta davanti all’edicola della Madonna del popolo in piazza della
Repubblica. «Sostiamo al centro della città, la nostra agorà – ha ricordato
mons. Piemontese - luogo che anticamente era sede di incontri, di dibattiti, di
politica, di religione, di ricerca del bene comune. Ma anche platea nella quale
risuona la comune volontà di continuare ad annunciare quanto Gesù ci ha
consegnato ed affidato: l’amore, il perdono, la misericordia, l’unità e la
pace. Particolarmente in questo anno della misericordia con la processione eucaristica
vogliamo rivivere una rinnovata esperienza di Dio, quella di una Chiesa “in
uscita” che più volte il Santo Padre ci invita a diventare. In mezzo
all’umanità, che si è impantanata nel peccato, Dio non disdegna
di continuare a piantare la sua tenda e continua ad inviarci agli
incroci delle strade e invitare tutti al suo banchetto. Un esortazione ai
cristiani, ciascuno secondo la propria vocazione e condizione, a condividere il
pane della verità, della giustizia, del benessere dignitoso per tutti. Anche
nella nostra città, la comune testimonianza di fede e di vicinanza con Gesù,
pane di vita, deve spingerci ad allargare gli orizzonti di amore e di
condivisione verso i concittadini, specie i più disagiati».
«Da questo luogo al centro della vita pubblica,
Gesù benedice la nostra città e i suoi cittadini di ogni credo e cultura – ha
concluso il presule -, benedice i malati nel corpo e nello spirito: per loro
invochiamo salute e verità; benedice i disoccupati e coloro che sono preposti a
creare politiche adeguate per il benessere di tutti. Benedice i giovani, i loro
progetti e le loro speranze. Benedice tutti coloro che hanno bisogno di amore,
speranza e misericordia».
La processione si è conclusa nella cattedrale
di Terni, con il passaggio della porta santa, l’adorazione eucaristica e la
benedizione solenne con il Santissimo Sacramento.
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