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  20/05/2016 08:55


A Città della Pieve il “Giubileo delle opere di misericordia” per quanti sono provati dalla sofferenza e per coloro che operano per alleviarla



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La comunità diocesana perugino-pievese vivrà il 22 maggio, a Città della Pieve, un significativo evento di fede e di valenza sociale per quanti sono provati dalla sofferenza e per coloro che operano per alleviarla. Si tratta del “4° Meeting ‘E io vi ristorerò…’ nella sofferenza la speranza” di realtà ecclesiali socio-assistenziali, sanitarie e caritative che, nel tenersi nell’Anno Santo, sarà vissuto come giornata diocesana del “Giubileo delle opere di misericordia”. L’evento è promosso dagli Uffici diocesani per la Salute e Liturgico e dalla Caritas, rivolto ad anziani, disabili e malati che vivono in famiglie o in strutture e a persone che non possono partecipare ad altri eventi giubilari. Seguiranno i lavori anche i ministri straordinari dell’Eucaristia.

E’ il Giubileo di «un mondo che quotidianamente fa i conti con il dolore fisico e morale delle persone, tentando di alleviarlo con una molteplicità di azioni, che vanno dal conforto spirituale all’erogazione di beni e servizi». Lo scrive il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti nell’inserto speciale del settimanale «La Voce» (in edicola questo fine settimana) dedicato al “Giubileo delle opere di misericordia” dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. «A ben guardare, tali categorie riassumono e praticano quasi tutte le 14 opere di misericordia – prosegue mons. Giulietti –, per cui a buon diritto il tema dell’evento ne ha desunto la propria intestazione. In questo variegato mondo, in primo luogo si fa l’esperienza della misericordia ricevuta: essa sta spesso alla radice dell’impegno di servizio di tanti uomini e donne che decidono di fare qualcosa per gli altri perché toccati dal perdono e dall’amicizia di Dio. Si manifesta in tanti gesti di accoglienza, assistenza e vicinanza che alleviano i problemi di chi si trova in difficoltà. Un primo motivo dell’evento di Città della Pieve è quindi la celebrazione grata e gioiosa del bene. Umilmente e senza trionfalismi, ma nella consapevolezza che attraverso tanti gesti e tante parole di carità, ricevuti e donati, continua a manifestarsi e ad agire nel mondo l’amore misericordioso del Padre celeste».

Entrando nell’«articolato programma» di questo Giubileo, il vescovo ausiliare lo definisce «fedele specchio della doppia anima dell’evento: negli stand, nelle animazioni e nei momenti conviviali si celebrano la gioia della carità e la gratitudine per essere stati chiamati a viverla in modo privilegiato. E’ il volto di una Chiesa bella, per la quale tutti si rallegrano, anche chi la guarda da fuori. Una Chiesa che, in un momento particolarmente difficile del Paese e di tante persone, ha attivato la fantasia della carità per tenere viva le preziose fiammelle della speranza e della solidarietà. Una Chiesa che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla».

La giornata si aprirà all’Auditorium di Sant’Agostino (ore 9.30) con il saluto del sindaco Fausto Scricciolo e le relazioni del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, di padre Adriano Bertero, già cappellano all’Ospedale Santa Maria della Misericordia, e di Daniela Monni di Caritas diocesana. Quasi contemporaneamente (ore 10-12), presso la Residenza protetta “Creusa Brizi Bittoni”, si svolgeranno attività di animazione per quanti non potranno seguire tutte le iniziative; mentre nella chiesa del monastero delle Clarisse di Santa Lucia ci sarà l’Adorazione eucaristica (ore 10-15). Nel pomeriggio (ore 15.30-16.30), sia nel monastero delle Clarisse che nella chiesa del Gesù e nel santuario della Madonna di Fatima, si terranno le riflessioni penitenziali. La giornata si concluderà con il pellegrinaggio dal santuario alla concattedrale dei Santi Gervasio e Protasio (ore 17), dove il cardinale Gualtiero Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica. Le offerte in denaro che saranno raccolte durante l’evento giubilare, verranno destinate alla gestione degli “Empori della Solidarietà” attivati dalla Caritas diocesana come opere segno del Giubileo della Misericordia

Nel chiostro di Palazzo Orca si potranno visitare gli stand di 20 e più associazioni di volontariato e strutture di accoglienza, che operano a sostegno di fasce di povertà e marginalità sociali.

All’organizzazione collaborano i “Terzieri” (hanno origine medioevale quando la città era divisa in tre parti), che nelle rispettive taverne ospiteranno i partecipanti per il pranzo, e il Comune nel mettere a disposizione gli spazi pubblici.




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