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  12/05/2016 14:53


Spoleto: Don Riccardo Scarcelli, parroco di Cesi di Terni e di Portaria di Acquasparta, ha festeggiato il XXV di ordinazione sacerdotale.



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Il Signore mi ha chiamato, senza alcun merito, 
nel numero dei suoi ministri”. Con queste parole contenute nell’annuncio della Veglia Pasquale don Riccardo Scarcelli, parroco di Cesi di Terni e di Portaria di Acquasparta, comunità che sono parte dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia, ha riassunto i suoi venticinque anni di sacerdozio. Il presbitero, infatti, è stato ordinato l’11 maggio 1991 ad Andria (BT), sua città natale. E mercoledì 11 maggio 2016 nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Cesi è stata ricordata tale circostanza con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo. Moltissimi i fedeli presenti. Oltre agli abitanti di Cesi, Portaria e Macerino c’erano anche rappresentanze delle parrocchie dove don Riccardo ha svolto il suo servizio pastorale in precedenza: Verchiano di Foligno, Savelli di Norcia e Cantalupo di Bevagna. La liturgia è stata animata dalla corale parrocchiale. Alla celebrazione erano presenti anche i membri della Confraternita del Ss.mo Sacramento di Cesi fondata nel 1564 e quelli della Pro-loco.

Nell’omelia mons. Boccardo ha delineato il prete come una persona che dedica il suo tempo agli altri, «a quelli che gli vogliono bene e anche a quelli che lo criticano. Il sacerdote – ha detto – si prende cura della vita degli uomini e delle donne per aiutarli a scoprire la loro dignità di figli di Dio. Ogni prete viene da quel “seguimi” che non ammette titubanze o mezze misure ed è certo che il Signore lo sosterrà sempre. Venticinque anni – ha detto il Presule rivolto a don Riccardo - sono una parte lunga della vita e noi ricordiamo felici il momento della tua ordinazione. Ringraziamo il Signore per questi cinque lustri trascorsi in mezzo alla gente quale strumento del Signore, prima tra i Frati Minori Conventuali e poi in varie comunità della nostra Archidiocesi. Tutta la Chiesa di Spoleto-Norcia ti ringrazia e prega il Signore affinché il tuo ministero possa far fiorire nel cuore di qualche giovane la vocazione al sacerdozio. Caro don Riccardo – ha concluso mons. Boccardo - il Signore sia sempre con te e ti insegni a rimanere con lui».

Dopo la comunione, il sacerdote ha ringraziato il Signore per quanto vissuto in questi venticinque anni, ha ricordato i suoi genitori (che dal cielo hanno partecipato a questo momento di preghiera e di festa) e i familiari, ha ringraziato quei Vescovi, preti e frati che lo hanno sostenuto, compreso e accolto. Un grazie, poi, a tutte le persone incontrate a Verchiano, a Savelli, a Cantalupo, a Cesi e a Portaria con le quali ha condiviso esperienze di fede e umane. Don Riccardo ha ricordato con commozione un episodio che rimarrà per sempre nella sua mente: «Nel settembre del 1997 l’Umbria, come sappiamo, fu colpita dal terremoto e io ero parroco a Verchiano di Foligno. Lì, con la mia gente, ho sperimentato la vera povertà. Alle due del mattino eravamo tutti tranquilli a dormire e dopo mezz’ora tutti nelle strade senza più nulla». Prima della benedizione, il presbitero ha voluto rinnovare nelle mani dell’arcivescovo Boccardo la promessa di obbedienza, accompagnata da un lungo applauso. A don Riccardo è giunta anche la benedizione di papa Francesco. La serata è terminata con un momento di fraternità nei locali dell’Istituto “Madre Francesca Peticca”, dove tutti hanno potuto salutare ed abbracciare il festeggiato. Ai presenti è stata consegnata un’immagine a ricordo del venticinquesimo dove sono riportate queste parole del Santo Curato d’Ars: “È gioia grande amare Dio, servirlo e poter fare qualcosa per la sua gloria”. 




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