Narni
celebra la festa del santo patrono Giovenale, primo vescovo della città vissuto
nel IV secolo. Una festa che si rinnova con la solennità che da sempre i narnesi
riservano al loro Santo patrono, un momento d’incontro, di unione e di
solidarietà. Domani martedì
3 maggio alle ore 10.30 si terrà il solenne pontificale presieduto dal vescovo di
Terni Narni Amelia padre Giuseppe Piemontese. Al termine
della celebrazione seguirà la processione per le vie del centro di Narni con il
busto di san Giovenale, accompagnato dalla rappresentanza del corteo storico in
costume d’epoca, dai sacerdoti della forania di Narni, dai cavalieri del Santo
Sepolcro di Gerusalemme, dalle autorità cittadine e fedeli. L’offerta che ogni
anno dei terzieri e dell’ente corsa sarà destinata alla Caritas cittadina che
sostiene con aiuti economici diverse persone bisognose. «In questo
giorno veneriamo san Giovenale, il santo vescovo di questa comunità, il
defensor civitatis, il consolatore degli afflitti, il padre dei poveri, la
pietra miliare della identità di questa nobile città – ricorda il vescovo
Piemontese -. La lunga tradizione storica ha bisogno di ricevere continuità ai
nostri giorni, ma anche riscoprire quella parte di autenticità e di verità sul
fondamento che l’ha generata. Le celebrazioni religiose e storiche devono riportare
i narnesi alla riscoperta della propria identità e dei valori che mossero san
Giovenale nel suo servizio ai vostri antenati e che costituiscono il fondamento
della vostra fierezza e ricchezza culturale e spirituale». San
Giovenale, fu martirizzato il 3 maggio sulla via Nomentana, insieme a Evenzio,
Alessandro e Teodulo. San Gregorio Magno nei Dialogi (IV, 12) e nelle Homiliae
in Evangelium ricorda un vescovo di Narni, di nome Giovenale, qualificandolo
martire. Lo stesso Gregorio ricorda il sepolcro di Giovenale esistente sempre a
Narni. Di Giovenale esiste inoltre una “Vita” scritta dopo il sec. VII di
scarso valore storico, secondo cui, egli era di origine africana e, ordinato da
papa Damaso, fu primo vescovo di Narni. Sempre secondo questa “Vita”, fu
sepolto alla Porta Superiore della città sulla via Flaminia. Il sepolcro di
Giovenale, su cui fu costruito un oratorio attribuito al suo successore
Massimo, fu molto onorato nell'antichità e si conserva tuttora nella cattedrale
di Narni. Nel secolo IX, il corpo di Giovenale fu trafugato insieme con quello
dei santi Cassio e Fausta e trasportato a Lucca, ma in seguito fu restituito a
Narni e posto nella Cattedrale.
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