E'
stato un intenso momento di comunione, ascolto e preghiera quello vissuto
sabato 30 aprile a Santa Maria degli Angeli in occasione del Giubileo di
lavoratori celebrato alla vigilia del "Primo maggio". La dignità del
lavoro è stato il tema portante dell'incontro, moderato da Francesca di Maolo,
presidente della Commissione per i Problemi sociali e il lavoro della diocesi,
durante il quale per la prima volta si sono incontrati, confrontati e impegnati
reciprocamente a mettersi insieme nel grande ‘banco del lavoro' i sindacati dei
lavoratori e le associazioni di categoria.
"Siamo
raccolti nell'interesse del mondo del lavoro con il desiderio di riflettere e
aprire spiragli". Questo quanto pronunciato in apertura dei lavori dal
vescovo della diocesi di Assisi - Nocera Umbra - Gualdo Tadino monsignor
Domenico Sorrentino che ha incentrato il suo intervento sulla misericordia che
mette in moto le energie della solidarietà e sulla dignità per una spiritualità
del lavoro. Il vescovo Sorrentino al termine dell'incontro ha anticipato una
pagina del ‘libro del Sinodo', che verrà consegnato alla comunità il 14 maggio
durante la veglia di Pentecoste, nella quale ha "disegnato idealmente un
triangolo della crisi nel tentativo di farlo diventare il triangolo della
speranza". Ha così accennato alla crisi di senso, di valore, di scelta, di
etica, della relazione, della solidarietà.
Un
momento molto toccante è stato rappresentato dalla testimonianza di Giampiero,
un giovane lavoratore, presente all'incontro con la sua numerosa famiglia
composta dalla moglie Maria e dai loro tre figli più uno in arrivo, che ha
raccontato la sua bella seppur difficile esperienza di vita e lavorativa. Il
giovane, ingegnere attualmente insegnante precario nella scuola di primo e
secondo grado con un lungo e variegato ‘curriculum', ha dimostrato che con
forza e coraggio e grazie all'aiuto della comunità famiglia è possibile
raggiungere qualsiasi traguardo.
L'imprenditore
Antonio Baldaccini, amministratore delegato di UmbraGroup, ha dichiarato che la
vera ricetta per fare impresa consiste nell'investire nel capitale umano e
sull'innovazione. "L'anima di UmbraGroup - ha rivelato - sono le
persone".
Ulderico
Sbarra, segretario generale Cisl Umbria ha riconosciuto che "non possiamo
cavarcela da soli, perché insieme si ricompone questo mondo, c'è bisogno di più
cooperazione"; Vincenzo Sgalla, segretario generale Cgil Umbria ha posto
l'attenzione sulla tutela della vita della persona che lavora affermando che
"dobbiamo porre l'attenzione sugli incidenti del lavoro per debellare
questa piaga". Claudio Bendini, segretario generale Uil Umbria ha fatto
riferimento alla crescita del ‘Pil' come soluzione per migliorare la qualità
della vita ed Ernesto Cesaretti, presidente Confindustria Umbria ha introdotto
il suo discorso partendo dagli aspetti della dignità e spiritualità del lavoro.
Giovanni
Scanagatta, segretario generale Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) parlando
del lavoro da un punto di vista sia oggettivo che soggettivo ha posto
l'attenzione sul principio di sussidiarietà e Paola Vacchina, presidente Enaip
(Ente nazionale Acli istruzione professionale) si è soffermata sui mestieri
antichi e nuovi. Ha fatto riferimento al settore agro-alimentare,
all'agricoltura, all'accoglienza, al turismo, e ai mestieri che sembravano
scomparsi. "Il lavoro - ha affermato - è stato profondamente cambiato. Le
trasformazioni del lavoro hanno a che fare con la tecnologia, la
globalizzazione la finanziarizzazione dell'economia. Altro elemento è quello
culturale che ha fatto svalutare il lavoro manuale che negli ultimi decenni
spesso è stato lasciato all'attenzione degli stranieri. Si è passati - ha
aggiunto - dalla campagna, alla fabbrica, alla possibilità di studiare
sottovalutando l'idea dei mestieri. Dobbiamo rafforzare un sistema che permetta
di prepararsi al lavoro in modo diverso. Si deve poter arrivare a trovare il
proprio lavoro e sentirsi realizzati. La condizione dei giovani nel nostro
paese - ha sottolineato - è la più drammatica per dispersione scolastica,
disoccupazione e per il fatto che non si cerca neanche più il lavoro. Il
rischio è che si perdono delle generazioni e da un punto di vista sociale le
persone non raggiungono l'autonomia".
Conclusi
i lavori c'è stato un intenso momento di preghiera e raccoglimento con la
processione, il passaggio della Porta Santa della Porziuncola e la veglia per
il lavoro.
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