La
Chiesa di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino si mette al passo con i tempi e
avvia un percorso di cambiamento importante che tiene conto delle risultanze
del sinodo diocesano celebrato l’anno scorso. Sarà infatti consegnato, durante
la veglia di Pentecoste il 14 maggio nella cattedrale di San Rufino, il libro
del Sinodo che il vescovo monsignor Domenico Sorrentino sta finendo di redigere
proprio in questi giorni. L’importante volume, oltre a un approfondito
discernimento sui temi che hanno caratterizzato la riflessione sinodale,
conterrà i decreti attraverso i quali il presule detta le nuove linee evangeliche, pastorali e di
rinnovamento organizzativo della diocesi. «Questa pubblicazione è fondamentale
per la nostra diocesi – spiega monsignor Sorrentino – perché traccia il
percorso sul quale andremo a camminare per i prossimi anni. La nostra è una
diocesi – spiega ancora il vescovo – che, pur non essendo molto grande, ha
delle caratteristiche che ne fanno un caso unico. Penso alla presenza delle
Basiliche papali di San Francesco e Santa Maria degli Angeli e al carattere
santuariale di Assisi che ne fa una meta mondiale di pellegrinaggio. Nel libro
viene delineato il percorso di rinnovamento delle parrocchie sulla base della riscoperta
delle piccole comunità e delle famiglie come
“chiese domestiche”. È una maniera di essere “chiesa in uscita” come ci
vuole papa Francesco».
Diviso
in dodici capitoli con un’introduzione che contestualizza e una conclusione in
preghiera il libro passa in rassegna argomenti fondamentali, di indirizzo,
orientamento e soprattutto rinnovamento “dell’impianto” storico della Chiesa che ora deve tenere conto
di importanti fenomeni sociali come la crisi delle relazioni e della famiglia, le
problematiche sociali e del lavoro, il calo delle vocazioni, la necessità di nuova
evangelizzazione in una terra come quella di Francesco e Chiara dove
l’accoglienza è parola d’ordine. Attraverso questo libro e i decreti sinodali
che vi sono contenuti il vescovo dà una vera e propria spinta alla comunità
diocesana ribaltando alcuni concetti ormai standardizzati della pastorale cristiana
come la catechesi che non deve partire dai bambini ma dagli adulti. C’è poi
tutto un capitolo dedicato alla riorganizzazione della parrocchia che non si
identifica col sacerdote e richiede un nuovo sussulto di
coscienza laicale. A questo proposito viene rilanciato nel libro del Sinodo il
percorso delle Comunità Maria famiglie del Vangelo, ovvero questa nuova forma
di condivisione che, mettendo al centro la Parola di Dio, fa nascere relazioni
calde e solidali tra i membri di queste piccole comunità che pregano,
comunicano, si sostengono e si aiutano anche materialmente, stando in rete con
altre comunità all’interno della vita parrocchiale. Laddove la famiglia in
senso parentale viene meno c’è un gruppo che riesce a far risorgere i rapporti,
le relazioni e sopperire ai bisogni. Molta attenzione viene riservata nel libro
all’aspetto unico e irripetibile di Assisi, come città di pellegrinaggio ed
accoglienza. Per questo il vescovo nei suoi decreti ha recepito anche una
proposizione in cui si chiede di istituire un tavolo di confronto tra la
Diocesi, le case di accoglienze e le associazioni di categoria delle strutture
ricettive per andare incontro alle esigenze dei tanti pellegrini poveri che
arrivano nella città di san Francesco. Nel libro il vescovo interviene su altri
argomenti importanti come l’organizzazione delle celebrazioni, spesso eccessive
nel numero e per questo poco preparate e partecipate. C’è un capitolo sulle
sfide della famiglia e la pastorale della misericordia indicata da papa
Francesco nella sua recente Esortazione Amoris Laetitia, con le note
problematiche riguardanti i divorziati risposati. Un capitolo è dedicato anche
alle particolari risorse artistiche e culturali della Città di Assisi e
dell’intera diocesi, come anche all’impegno sociale, ambientale e politico che
deve caratterizzare una formazione cristiana degna di questo nome. Un ultimo
capitolo affronta anche i problemi amministrativi della diocesi, per i quali il
vescovo chiede uno stile di amministrazione trasparente e solidale. Dopo la
distribuzione durante la veglia di Pentecoste comincerà la presentazione e
l’assimilazione dei decreti sinodali, perché la comunità possa essere realmente
consapevole e protagonista di questo rinnovamento.
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