Proseguono i lavori dei 600 convegnisti
Caritas a Sacrofano. Drammaticamente
attuale, dopo l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo che è costato la vita a
centinaia di migranti e il confronto a livello europeo sulle politiche da
adottare, il focus in mattinata proprio sul tema migrazioni. Caritas
Italiana ha confermato il suo impegno sia nei Paesi d’origine (vedi la Campagna
“Il diritto di rimanere nella propria terra"), lungo tutte le rotte dei
profughi, in Italia per l’accoglienza e nelle varie aree di crisi. In Siria e
nei Paesi limitrofi, a Gaza, in Iraq fornendo alloggi, assistenza sanitaria,
cibo, generi di prima necessità, istruzione, protezione a donne e bambini,
assistenza psicologica per traumi causati dal conflitto. Nell’Europa dell’Est
le Caritas dei paesi maggiormente coinvolti, con il sostegno di Caritas
Italiana, si sono attivate per portare aiuti a questa marea umana priva di
tutto: generi alimentari, acqua, materiale per l’igiene, pannolini per i
neonati.
A
seguito dell’appello del Papa a estendere l’accoglienza dei richiedenti la
protezione internazionale nelle parrocchie, nelle comunità religiose, nei
monasteri e nei santuari e sulla base del Vademecum dei Vescovi italiani, c’è
stata un’attivazione solidale e Caritas Italiana ha messo a punto un Rapporto
dal titolo emblematico “La primavera dei profughi e il ruolo della rete
ecclesiale in Italia”. Dalla rilevazione emerge che alla data del 15 aprile
2016, in 196 diocesi sono attive 22.044 accoglienze (rilevazione completa su
www.caritas.it).
Restando
in tema di migrazioni è intervenuto l’ammiraglio Andrea Gueglio, comandante
della missione EUNAVFOR MED operazione Sophia - avviata lo scorso 22 giugno
2015 al fine di contribuire a smantellare il modello di business delle reti del
traffico e della tratta di esseri umani nel Mar Mediterraneo Centro meridionale
– che in questi mesi ha soccorso in mare migliaia di donne, uomini e bambini
che rischiavano la propria vita pur di raggiungere l’Europa.
Le
operazioni di salvataggio sono complesse e spesso rese difficili dal mal tempo
o da condizioni atmosferiche avverse. Non di rado si registrano casi di
ipotermia che possono essere superati da un intervento sanitario rapido, la cui
efficacia dipende anche dalla disponibilità immediata di abiti asciutti. Per
questo Caritas Italiana si è impegnata a fornire nei prossimi mesi al Comando
dell’Operazione Sophia, abbigliamento e calzature da distribuire ai profughi
nelle operazioni di soccorso e salvataggio in mare. Un’operazione che Caritas
ha battezzato Warm up (riscaldare) ed ha presentato a tutti i referenti
diocesani come ulteriore segno tangibile di vicinanza a quanti arrivano nelle
nostre comunità in fuga da guerre, fame, disastri ambientali, persecuzioni
politiche e religiose. “Nel mare si incontra grande umanità” ha sottolineato il
cardinale Francesco Montenegro nel presentare l’iniziativa e ha poi aggiunto
che “finché c’è un uomo disposto a metterci il cuore c’è possibilità di cambiare
qualcosa”.
I
lavori della mattinata si concluderanno con un confronto sul tema “Dopo la
crisi, ricostruire un paese solidale", con gli interventi di Mauro Magatti,
docente di Sociologia presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, e Luigino
Bruni, docente di Economia politica presso l'Università Lumsa. Nel pomeriggio
sono previsti tavoli di confronto e alle 19.00 la Celebrazione eucaristica
presieduta da S.Em. Card. Agostino VALLINI, vicario generale di Sua Santità per
la Diocesi di Roma e presidente della Conferenza Episcopale del Lazio
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